Imprevisto

Alassio, una rottura della draga interrompe momentaneamente i lavori di prelevamento della sabbia

Il ripascimento è studiato dagli studenti del Dipartimento di Geologia dell'Università di Firenze

Alassio ripascimento

Alassio. Stamattina un apparecchio a bordo della draga Gino Cucco si è rotta interrompendo così i lavori di prelevamento delle sabbie. “E’ già in arrivo la nuova benna – spiegano dalla piattaforma che in queste settimane è diventata parte del paesaggio della Baia del Sole – e domani saremo di nuovo operativi”.

Nel frattempo i lavori di ripascimento della spiaggia di Alassio sono seguiti con molta attenzione, non solo dai cittadini, che tutti i giorni si affacciano sul lungomare per vedere di quanto è cresciuta la spiaggia, ma anche da un gruppo di studenti di Geologia dell’Università di Firenze che frequentano il corso di Dinamica e Difesa dei litorali.

“All’inizio di ogni lezione, grazie ad Internet, hanno modo di vedere in tempo reale la draga che preleva la sabbia fra il porto e l’Isola Gallinara e poi la spinge con le tubazioni fino sulla spiaggia – spiegano dal Comune di Alassio -. A volte guardano i lavori dal drone che fa la spola fra la nave e le ruspe che spianano i cumuli, altre volte passeggiano virtualmente sul lungomare con il direttore dei lavori osservando i lavori di ripristino del litorale sia nella sua parte emersa, sia nel sommerso: un intervento mirato alla ricostituzione non già solo della profondità ma anche e soprattutto dello spessore della spiaggia alassina”.

“Frequentare un corso del genere, senza poter andare sulla spiaggia e nei cantieri – il commento del Prof. Enzo Pranzini, titolare della cattedra di Dinamica e Difesa dei Litorali dell’Università di Firenze, e nello staff tecnico del progetto di ripascimento strutturale in atto ad Alassio – come hanno potuto fare gli studenti degli anni precedenti, non è il massimo che si potessero aspettare, ma aver la possibilità di discutere i vari aspetti del progetto con il docente, che è uno dei progettisti, e fare delle esercitazioni per comprendere le dinamiche della sabbia, non è cosa da poco”.

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