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25 aprile, ministro Speranza scrive alle associazioni antifascisce: “Questa è la festa del riscatto”

La risposta all'associazione "Fischia il Vento"

roberto speranza

Savona. In occasione delle celebrazioni del 25 aprile, il ministro della salute Roberto Speranza ha inviato un messaggio a tutte le associazioni antifasciste in memoria di Felice Cascione. Nei giorni scorsi, per il tramite di Mauro Righello, è stata fatto pervenire per conto della associazione “Fischia il Vento” un messaggio di solidarietà al ministro Speranza, attaccato dai fascioleghisti. Questa la sua risposta:

“Il 25 aprile è la festa più bella per il nostro Paese. E’ il giorno in cui si festeggia il riscatto dell’Italia dopo gli anni bui del ventennio e della guerra al nazi-fascismo – si legge -. Purtroppo come l’anno scorso siamo ancora dentro la lotta alla Pandemia da Covid-19 che ha travolto le nostre vite e spezzato quelle di molti nostri concittadini. La data di oggi ha sempre rappresentato la riconquista della libertà attraverso il sacrificio di chi credeva nei valori che poi furono alla base della nostra Costituzione: libertà appunto, democrazia, progresso e giustizia sociale”.

“Molti furono i giovani che aderirono al movimento di Liberazione e la celebrazione che ogni anno avviene al Cippo, ricorda proprio uno di loro, Felice Cascione, U Megu, il medico perché quella era la sua professione. Fu capo partigiano nella provincia di Imperia e il suo esempio divenne simbolo di una voglia di riscatto, libertà, giustizia e di amore per il prossimo per altri giovani che poi andarono ad ingrossare le file della Resistenza al nazifascismo” prosegue il messaggio di Speranza.

“Leggendo alcune pagine sulla sua vita mi ha colpito una sua frase pronunciata durante la discussione all’interno del gruppo partigiano se si dovesse o meno decidere per l’esecuzione di due prigionieri catturati: ‘Ho studiato venti anni per salvare la vita di un uomo, come posso acconsentire a dare la morte a due persone che hanno errato perché non hanno avuto, come noi, la fortuna di essere educati alla libertà, alla bontà, alla giustizia? I due prigionieri hanno salva la vita’. Un messaggio bellissimo: chi ha studiato medicina lo ha fatto per salvare vite umane. Penso che in questo gesto ci sia una lezione da non dimenticare. Amore per la libertà e amore per il prossimo. Lo dico da “partigiano” e da Ministro della Salute. Mai arrendersi” conclude la lettera firmata dal ministro.

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