Albenga. Si è svolta, come ogni anno, nel parco della clinica “San Michele” di Albenga, la commemorazione del 25 Aprile. Quest’anno, purtroppo, “a porte chiuse” per evitare assembramenti.
Anna Maria Gentile, amministratore della casa di cura ha introdotto la cerimonia, ricordando la tradizione instaurata dai fondatori Libero Nante (già medico partigiano) e dalla moglie Maria Rosa Zunino.
Per il Comune di Albenga ha preso la parola Alberto Passino, vice sindaco di Albenga, intervenuto “senza fascia”, in segno di lutto per la morte del padre del sindaco Riccardo Tomatis.
“Purtroppo il Covid sta ritardando la consegna ufficiale della Medaglia d’Oro al merito civile alla Città di Albenga” ha detto Passino, riconosciuta alla cittadina ingauna nell’aprile del 2019. Era prevista una cerimonia ufficiale nell’ottobre 2019, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, poi un rinvio per ragioni organizzative, fino all’esplodere dell’emergenza pandemica.
E’ poi intervenuto anche il prof. Nicola Nante, docente di Sanità Pubblica all’Università di Siena, figlio dei fondatori della clinica).
Al termine la banda di Pontelungo (schierata ovviamente nel rigoroso rispetto delle distanze tra i diversi componenti, grazie all’ampio piazzale) ha suonato per tutti i Pazienti, affacciati ai terrazzini e sventolanti bandierine tricolori, l’ “Inno di Mameli”, “Fischia il Vento” (canto dei ribelli, scritto dal martire Felice Cascione, Medaglia d’oro della Resistenza), “Bella Ciao” e “Il Piave”.
La banda, oggi diretta da Laura Camastra, ferma per emergenza Covid-19 da oltre un anno, ha ripreso i lavori per l’occasione, cogliendola come segno di risveglio da una lunga forzata interruzione.