Provincia. Presa di posizione da parte dell’Ordine della provincia di Savona sul via alla campagna vaccinale che vede in prima linea i medici di famiglia e di medicina generale.
“I medici di medicina Generale hanno aderito al piano vaccinale sia come medici singoli che come appartenenti ai centri salute o ai gruppi delle medicine di associazione e lo hanno fatto con spirito di servizio, ben comprendendo la criticità del momento ed i doveri del proprio ruolo, sia deontologici che derivanti dalla convenzione, senza venire meno alle proprie responsabilità” afferma il vice presidente dell’Ordine Edmondo Bosco.
“Ovviamente ognuno collaborerà secondo le proprie possibilità, tenendo presente che il lavoro quotidiano non sarà certamente ridotto in un periodo difficile come questo, coniugare l’attività di medici vaccinatori con quella di MMG non sarà certamente facile e rappresenterà un notevole impegno”.
“Sicuramente gli ambulatori con un’organizzazione pre-esistente già ben rodata come quelli che si trovano presso i Centri salute e le medicine di associazione hanno potuto offrire una disponibilità maggiore ed una logistica molto efficiente. Va sottolineato ancora che la risposta dei medici del territorio è stata ben oltre il dovere e nonostante le difficoltà che si sono presentate. Difficoltà legate al sistema di prenotazione che ha avuto all’inizio delle difficoltà operative importanti e che comunque è un sistema di utilizzo non intuitivo e complesso; i tempi decisionali ed organizzativi sono stati molto ristretti per ovvie ragioni ed in oltre, in alcuni casi, si è verificata una riduzione del numero delle dosi di vaccino distribuite e anche incertezza nelle consegne; le normative e disposizioni nazionali e regionali venivano modificate giornalmente creando dubbi non solo nei medici ma anche nella popolazione”. aggiunge ancora il vice presidente Bosco.
“È comprensibile è il desiderio dei pazienti di essere vaccinati ma, purtroppo, le ultime vicissitudini del vaccino AstraZeneca hanno contribuito ad aumentare la confusione e le paure dei pazienti arrivando fino a provocare delle disdette di prenotazioni già effettuate. Questa nuova esperienza quindi richiederà grande impegno, vi sarà certamente una prima fase di “rodaggio”, mediante la quale si individueranno le eventuali problematiche presenti e si lavorerà per migliorare l’offerta vaccinale”.
“I medici di famiglia della nostra provincia non chiedono a nessuno di dirci “bravi” ma, tramite il proprio ordine professionale, rifiutano colpe che non si meritano!” conclude.
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