Italia. Aprire bar e ristoranti a pranzo e fino al primo pomeriggio, ma nei fine settimana tornare a chiudere: questo il profilo della zona gialla rafforzata, allo studio in queste ore dall’esecutivo per “ripartire” dopo Pasqua pur mantenendo in vigore alcune restrizioni ritenute strategiche.
I numeri legati al contagio in tutto il paese non sono buoni, con nuovi casi in aumento e terapie intensive che non accennano a diminuire, anzi. Per questo motivo molte regioni potrebbero rimanere rosse anche per la prossima settimana, quella che ci porterà al fine settimana pasquale, già per decreto considerato in “lockdown” per evitare situazioni di contagio: Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Trento e Friuli Venezia Giulia sono rosse e rosse, con buone probabilità, resteranno ancora, mentre solo il Veneto può sperare in un declassamento.
La Liguria manterrà l’arancione anche se i parametri potrebbero farci calare, in controtendenza con le altre regioni del nord, ma come è noto il decreto Draghi in vigore fino al 5 marzo ha di fatto congelato la zona gialla in tutto il paese. Ed è proprio sulla fase dello “scongelamento”, che in queste ore il governo sta ipotizzando una ulteriore fascia intermedia, tra giallo e arancione, che permetta di iniziare con le riaperture, mantenendo però le restrizioni più focalizzate per scongiurare assembramenti e contagi.
E’ la zona gialla rafforzata, che potrebbe prevedere “regole gialle” fino alle 16, quindi con aperture di pub e ristoranti per colazione e pranzo, ma “vincoli arancioni” per la sera, per evitare aperitivi (anche anticipati) e cene. E ovviamente i fine settimana con le restrizioni da zona arancione, con quindi divieti di spostamenti tra comuni e chiusura di molte attività. Una via di mezzo, una progressione, per provare a tenere sotto controllo i contagi che continuano a correre soprattutto a causa delle varianti, ma provare a dare un po’ d’ossigeno alle categorie commerciali più compresse come i bar e i ristoranti, che infatti sono in forte stato di agitazione.
In scadenze nelle prossime ore , il 27 marzo, il divieto già in vigore di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, con l’eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità, divieto che sarà con ogni probabilità rinnovato. Ad aprile, inoltre scadrà lo stato di emergenza nazionale, e in questo ore trapela da palazzo Chigi la possibilità di una proroga fino a luglio per permettere al governo di continuare a intervenire con urgenza con i dpcm.
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