Liguria. “Le agenzie viaggio sono ferme e fermi sono anche i sostegni. Nel frattempo gli sportelli chiudono. Speriamo che con il nuovo governo ci sia un’evoluzione”.
La luce in fondo al tunnel è ancora molto lontana per Enrico Cordeglio, presidente di Assoviaggi Liguria, che riporta all’agenzia Dire il grido d’aiuto delle agenzie di viaggio. “La situazione è molto seria perchè non vediamo segnali di ripresa che ci facciano sperare di poter tornare attivi in tempi brevi”, prosegue ricordando che, a livello nazionale, dall’inizio della crisi, ha chiuso il 23% degli sportelli. Stime ancora più alte in Liguria, dove si partiva da una base di 250-300 sportelli, ma circa un’ottantina di filiali ha dovuto abbassare la saracinesca”.
“La categoria è in difficoltà estrema perchè il consumatore ora pensa a tutto tranne che a prenotare un viaggio – spiega Cordeglio -. Magari c’è qualche inglese vaccinato o qualche tedesco che prenota per tradizione, ma è tutto estremamente rallentato”. Intanto, “anche la Pasqua è andata. Siamo in attesa che i vaccini ci diano una mano essenziale e puntiamo a giugno – dice il presidente di Assoviaggi Liguria -, ma c’è bisogno di almeno un paio di mesi di buonumore prima che si torni a pensare di viaggiare per piacere”.
Ad aiutare potrebbe essere il passaporto vaccinale. “È una buona proposta, ma deve arrivare in fretta. Potrebbe essere un buon viatico per far tornare a volare da un aeroporto all’altro dell’Europa. Se riusciamo a fare vaccini e superare il ceppo inglese, a giugno ce la potremmo anche fare perchè l’Italia si presenta coma Paese sicuro e affidabile”.
Nel frattempo, l’unico modo per sopravvivere è che arrivino i ristori. “Le uniche risorse nazionali a fondo perduto ci sono arrivate alla fine dell’anno scorso, senza considerare che chi aveva qualche pendenza contributiva non ha ottenuto nulla e ora è alla canna del gas – conclude Cordeglio -. La Regione Liguria ha fatto un bando per bonus da mille euro per il settore turistico: molto meno di altre Regioni, ma si sa che noi liguri siamo parsimoniosi. Il vero problema è che ha affidato i rimborsi alle Camere di Commercio, che li gestiscono attraverso i codici Ateco e hanno elenchi obsoleti. Per cui, ne passerà del tempo prima che riusciremo a vedere questi soldi”.
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