Toirano. Il Comune chiude definitivamente la cava Torri, decretando così la fine delle attività estrattive a Toirano dopo 60 anni di attività. La decisione è stata presa ufficialmente nel corso del consiglio comunale di ieri.
A spiegare le ragioni di una decisione a suo modo “epocale” per quella porzione di territorio è il sindaco Giuseppe De Fezza: “Come noto, il soggetto attuatore delle Cave Torri e Regione Liguria hanno messo in moto il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale per il progetto relativo alla variante al programma di coltivazione e recupero ambientale della cava Torri. L’intervento prevede, oltre all’ampliamento del piano di coltivazione, anche il successivo progetto di rinaturalizzazione del sito attraverso l’abbancamento di materiali di riporto per circa 4 milioni di mc, ciò al fine di ricostruire la morfologia originaria degli anni ’60 del secolo scorso”.
Un progetto che però per l’amministrazione De Fezza è in contrasto con il PTRAC (Piano territoriale regionale delle attività di cava), che prevede per la cava Torri che contemporaneamente alla coltivazione si debba procedere alla ricomposizione ambientale e paesaggistica dei gradoni che avranno raggiunto i limiti di progetto e che, per ragioni di acclività del versante, non potranno essere oggetto di riempimento. “Inoltre – spiega il sindaco – l’abbancamento di progetto di 4 milioni di mc di materiale inerte ha un’incidenza sia in termini temporali, 34 anni, sia in termini ambientali: riteniamo infatti il progetto estremamente impattante e insostenibile per il nostro territorio. A ciò si aggiungano l’inquinamento acustico e quello dovuto al traffico su strada dei mezzi d’opera che effettueranno il trasporto, anche per la sistemazione dell’ingente quantitativo di materiale da abbancare”.
Per queste ragioni il Comune, stava già elaborando il nuovo Piano Urbanistico comunale “che si ispira a criteri di gestione sostenibile dei suoli limitando le nuove edificazioni e del pari le attività non rispettose dell’ambiente naturale”, ha approvato, nel consiglio comunale di ieri, con il sostegno del consigliere Mattoscio Giancarlo (voti contrari soltanto Bianco ed Impieri di “Non solo centro”) una variante al vigente PRG che prevede la chiusura definitiva della cava Torri.
“La Variante all’articolo 24 delle norme di attuazione del vigente P.R.G. – spiega De Fezza – prevede la chiusura della cava Torri, il risanamento ambientale del sedime, la realizzazione di un parco di micro-paesaggi che favorisca lo sviluppo di biodiversità in una nuova ecologia urbana allargata a salvaguardia ambientale e di politica di sviluppo legata all’economia della biodiversità. Una quota parte del parco potrà essere assoggettata ad attrezzature sportive quali: campetti da calcio, tiro con l’arco, spazi per l’equitazione, percorsi mountainbike e similari”.
“La scelta – conclude De Fezza – è stata necessaria per la tutela e la salvaguardia del nostro territorio. La mia amministrazione da subito si è dimostrata contraria al progetto presentato dal soggetto attuatore a Regione Liguria, che avrebbe danneggiato le politiche di sviluppo ecosostenibile sino ad oggi messe in atto da Toirano ovvero le nuove previsioni di sviluppo rurale e del territorio, necessarie per il rilancio turistico ed economico di tutta la Val Varatella. A Genova, non devono dimenticarsi che Toirano è il paese delle Grotte, dell’Abazia di San Pietro ai monti, delle palestre di roccia per l’arrampicata e dei tanti sentieri per il trekking e per le mtb; vogliamo tutelare questo patrimonio e valorizzarlo e non vederlo deturpato. Proprio per questo, la decisione della chiusura di cava Torri ne di un progetto di riqualificazione misurato con la realtà del nostro territorio, condiviso con la popolazione e sviluppato secondo le nuove esigenze turistico ambientali. Questo l’ approccio indispensabile per trovarsi pronti al cambiamento culturale, economico e urbanistico che stiamo affrontando”.
La pratica ha ottenuto il voto favorevole della maggioranza del consiglio comunale. Gli unici due voti contrari sono stati quelli di Roberto Bianco e Francesco Impieri della lista di minoranza “Non solo centro”.
E proprio la discussione ha portato Bianco a scontrarsi prima col sindaco De Fezza e poi con l’ex collega di lista Giancarlo Mattoscio, passato in maggioranza qualche mese fa.
“Condividiamo al cento per cento la scelta di interrompere l’attività della cava – ha detto Bianco – Quello che mi chiedo, però, è perché negli ultimi tre mesi (cioè dall’ultima volta che abbiamo ribadito in consiglio comunale la necessità di fare questo passo per motivi di pubblica utilità) non sia stato elaborato un progetto effettivo. Sono state fatte solo parole e parole, ma in tre mesi non si è ancora deciso cosa fare dopo”.
Il sindaco De Fezza si è rammaricato del fatto che Bianco “sottovaluti la forza dello strumento che stiamo approvando. Una variante al piano regolatore non sono chiacchiere, ma pone delle linee di azione ben definite. Anche perché, voglio sottolinearlo, un progetto può essere presentato solo dopo l’approvazione di una variante”.
Bianco ha richiesto delucidazioni in merito al destino delle zone agricole (contraddistinte come zone E) che “circondano” l’area di cava e che saranno quindi interessate dalla variante in oggetto: “Prima di votare a favore di questa pratica – ha specificato – voglio essere sicuro che tutti quanti siamo consapevoli di quello che comporterà. Tutti noi siamo d’accordo sulla necessità di chiudere la cava. Il problema sono le zone agricole. Perché, è bene sottolinearlo, stiamo votando una variante, non la chiusura della cava in prima istanza. E questa variante comporta che una zona agricola diventi zona Ct2Bis, che ha tutta un’altra destinazione. Quindi mi chiedo se siano stati verificati i confini della zona di cava”.
Il sindaco ha ribadito: “La variante sarà recepita nel Puc, che disciplinerà le aree limitrofe alla cava. Anzi, nel Puc le zone E non esisteranno nemmeno più. Oggi io chiedo al consiglio di comprendere e darmi riscontro, con un voto il più possibile unanime, della portata di quello che stiamo per decidere. Non è una questione di zona E o meno, qui stiamo per stabilire a chiusura di una cava. La variante è stata approvata dai tecnici, quindi i dubbi del consigliere Bianco sono infondati. Mi dispiace che vengano fuori queste diatribe di fronte ad un documento di questa portata e sul quale dovremmo essere tutti uniti”.
L’intervento più acceso è stato però quello del consigliere Mattoscio, che subito ha voluto ringraziare “il sindaco e la giunta per aver assunto questa posizione. Nella zona di Toirano ci sono cinque cave nel raggio di tre chilometri e mezzo. Alcune insistono sul territorio di Balestrino, certo, ma rientrano comunque nel nostro comprensorio. La pratica di stasera è davvero epocale. E’ la prima volta nella storia che un consiglio comunale, quindi un organo composto dai rappresentanti dei cittadini, prende una decisione di questo tipo. Ragionamenti come quelli del consigliere Bianco, sono fuori da ogni logica”.
E poi l’attacco si è fatto più personale: Mattoscio ha chiesto “Bianco da che parte sta” rispetto alla questione delle cave e si è domandato come mai non abbia “attaccato l’ex consigliere Savigliano rispetto al progetto di ampliamento della cava Torri dopo la campagna elettorale tutta incentrata sul no alla discarica dell’ex cava Martinetto” e, al contrario, abbia “preso posizione contro di me”.
Bianco, dal canto suo, non ha digerito il passaggio di Mattoscio in maggioranza e ha affermato che “mentre lavoravi con me su Martinetto riferivi al sindaco” le decisioni del gruppo di lavoro.
Riportata (parzialmente) la calma, si è passato al voto, che ha portato all’approvazione della pratica con una notevole preponderanza di voti favorevoli.
leggi anche

Toirano, il Comune dice no all’ampliamento della cava Torri: “Impatto eccessivo su ambiente e viabilità”

Cava Torri a Toirano, Savigliano contrattacca: “Progetto vecchio di un anno: sindaco disinformato o inadeguato al ruolo”

Cava Torri a Toirano, De Fezza: “Savigliano sapeva del progetto da un anno, lo ha nascosto alla sua stessa minoranza”

Cava Torri a Toirano, la proposta di Bianco: “Il Comune acquisisca l’area e cambi destinazione d’uso, il riempimento non serve”
