Varazze. La direzione generale per il patrimonio naturalistico del ministero della transizione ecologica, in seguito a una segnalazione della commissione nazionale italiana per l’Unesco, ha inviato una nota al presidente del Parco del Beigua per chiedere chiarimenti in merito alle operazioni minerarie preliminari, per cui Regione Liguria ha concesso l’autorizzazione per la ricerca mineraria di titanio a C.E.T. S.r.l. nella zona del monte Tariné, tra Urbe e Sassello.
In particolare, il ministro Cingolani si è preoccupato di capire se le operazioni minerarie ricadano all’interno dei confini del Geoparco, o se comunque interessino in modo diretto o indiretto valori naturali del sito, caratteristiche e requisiti sulla cui base l’area protetta è stata riconosciuta sul piano internazionale.
Lo comunica l’Ente Parco sottolineando che la richiesta sottintende il rischio di perdere il riconoscimento di Unesco Global Geopark, ottenuto dal Parco del Beigua nel 2015. Nella nota di risposta al Ministero, il Parco ha ricostruito la vicenda, dagli anni ’70 fino alla recente autorizzazione alla Compagnia Europea per il Titanio per valutare la distribuzione e definire le concentrazioni delle mineralizzazioni di rutilo su area esterna al territorio del Parco ma che nei fatti, segnala l’Ente Parco, interessa anche 46 ettari della Zona Speciale diConservazione “Beigua – Monte Dente – Gargassa – Pavaglione” e50 ettari ulteriori di Geoparco in Comune di Sassello.
“Questa parziale apertura configura dunque scenari preoccupanti”, afferma l’Ente, sia perché contraria alla strategia di sviluppo sostenibile nel comprensorio del Geoparco, sia per le gravissime ripercussioni che potrebbe avere nei confronti della salute dei cittadini e dell’integrità ambientale dell’area. “L’Ente Parco, insieme ai Comuni di Sassello e Urbe e con il pieno appoggio della Comunità del Parco, dei Comuni del distretto di promozione turistica ‘Riviera e Parco del Beigua’ e delle Associazioni locali con cui collabora – sottolinea quindi -, ricorrerà in giudizio contro questo provvedimento per confermare il suo totale diniego a qualsiasi forma di sfruttamento minerario del comprensorio del Geoparco”.