Provincia. “In Provincia di Savona si è superata la quota di 250 casi per 100mila abitanti alla settimana e si è quasi raggiunta questa soglia in provincia di Imperia. E’ possibile che per alcuni distretti della provincia o intere province si possa pensare al prolungamento delle misure restrittive anche alla luce dell’assegnazione dei parametri nazionali. Saranno decisivi i prossimi giorni, ma è molto improbabile che i dati migliorino“.
Lo ha detto oggi il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti in consiglio regionale. Alla fine della scorsa settimana, quando la soglia non era ancora stata raggiunta, Toti aveva preannunciato che nel savonese l’incidenza era superiore al resto della regione e che quindi il rischio di zona rossa era concreto e aveva dichiarato di essere “pronto a ulteriori misure in caso di numeri in aumento”.
“A Savona superata soglia di warning, senza inversione di tendenza restrizioni rimarranno anche dopo Pasquetta. Invece, nell’estremo Ponente – precisa Toti – non è stata ancora raggiunta la soglia della provincia di Savona ma l’incidenza è in crescita, vuoi perché l’epidemia è cresciuta nelle regioni intorno a noi ed era difficile che la Liguria restasse immune dalla terza ondata, vuoi perché al di là del confine francese la situazione non è migliorata, anzi c’è stato un ulteriore peggioramento”.
“Tra domani e dopodomani – ricorda – verrà varato un nuovo decreto legge che cancellerà la zona gialla fino alla fine di aprile più un’ulteriore serie misure su cui i governatori non hanno ancora espresso valutazioni perché non è arrivato ancora un testo. Aspettando quel decreto, è chiaro che oggi noi abbiamo una regione che va a due velocità: un’incidenza che sfiora i 3 casi ogni 10mila abitanti al giorno nel savonese, appena più bassa imperiese, mentre per il resto i numeri meno preoccupanti anche dal punto di vista della pressione ospedaliera”.
“Questa mattina – spiega Toti – la task force in Alisa stava elaborando il passaggio alla fase 4 del piano contenimento ospedaliero per i presidi di Asl 1 e Asl 2 aumentando i posti letto in terapia intensiva e in media intensità in vista di una continua pressione su quelle aree che di solito è proporzionale all’aumento dei contagi. A fronte di questo, se nelle prossime 36-48 ore non ci fosse un’inversione di dati e il Governo dovesse ulteriormente abbassare i parametri di soglia o introdurre nuovi fattori di rischio è possibile che sia la regione ad affrontare misure nel suo complesso e quindi non necessiti misure localizzate”.
“C’è una valutazione di tipo sanitario su cui non si discute nel modo più assoluto, ma vi è anche ragionamento politico: se l’intento del Governo è quello di usare il mese di aprile per raffreddare pandemia e arrivare a una riapertura graduale tra fine aprile e inizio maggio avendo da un lato sterilizzato la pandemia e dall’altro usato le vaccinazioni per proteggere i più deboli, sarebbe sbagliato agire in modo anticongiunturale. In qualche modo si dovrà allineare lo sforzo di Regione Liguria a quello del Governo con le medesime tempistiche e i medesimi obiettivi”.
“È ovvio che non prenderemmo una misura per giovedì, sarebbe inopportuno dal mio punto di vista. È più prudente immaginare che alle 24 del giorno di Pasquetta alcune zone della nostra regione non tornino in una fascia minore di rischio ma prolunghino le misure pasquali per alcuni giorni. È difficile dire oggi – conclude Toti – se prenderemo misure su tutta la provincia di Savona o solo su alcuni distretti o intere province fino al confine. Ce lo diranno i dati dei prossimi 2-3-4 giorni“.