Intervista

Sanremo, successo per Annalisa con la cover “La musica è finita”: “Sono orgogliosa, ne sono innamorata”

"Ho cercato di 'farla mia' e interpretarla al meglio e rispettosamente"

annalisa scarrone

Sanremo. “Ho cercato di ‘farla mia’ e interpretarla rispettosamente”. Così la cantante savonese Annalisa ha spiegato in conferenza stampa come ha vissuto la sua esibizione di ieri sera al 71esimo Festival della Canzone italiana, il quinto per lei, con “La musica è finita”, grande successo di Ornella Vanoni, grazie a cui è in lotta per la vittoria finale insieme ad Ermal Meta. “Sono innamorata di questo brano – ha proseguito – Cantarlo è stato un pretesto per dire che la musica, soprattutto quella dal vivo, non è finita ma si evolve con il tempo. Sono orgogliosa e mi fa molto piacere di essere stata giudicata bene dall’orchestra di Sanremo per questa performance”.

“Nali” si sente fortunata ad essere in questo festival insieme ad altri artisti che presentano progetti importanti in gara: “Per noi la cosa fondamentale è comunicare ciascuno il proprio messaggio, a cui magari abbiamo lavorato tanto – ha affermato – Personalmente sto facendo un ‘viaggio’, un percorso di crescita che ho sempre vissuto con grande entusiasmo e onestà e con cui cerco sempre di fare del mio meglio e maturare andando avanti. A questo punto della mia vita non sono più un’esordiente, ho dieci anni di carriera, che è un traguardo: un decennio fa non mi sarei mai immaginata in un festival così importante a portare una canzone in cui credo molto e che penso sia il sunto di tante cose che ho fatto”.

Nei suoi testi la cantautrice ha sempre ricercato un suo linguaggio, un suo “marchio di fabbrica”: “Di carattere sono una persona pensosa e la musica è un modo per semplificarmi, ‘risolvermi’, rendere semplici le emozioni che faccio fatica ad interpretare e rischiano di frenarmi, togliere le sovrastrutture e osare di più – ha spiegato – Le mie canzoni sono autobiografiche e mi servono a guardarmi da fuori: sono fortunata che questo mio tentativo di comunicare me stessa, ad esempio con la copertina del mio nuovo album, arrivi alle persone, soprattutto in questo festival”.

Scrivere parole e comporre pentagrammi è insomma la sua personale terapia: “Vivo il mio mestiere di cantante come totalizzante, lo uso un po’ al posto dello psicologo – ha scherzato – ‘Dieci’, il brano che sto presentando in gara, è una dichiarazione d’amore: la mia è verso la musica ma ognuno ci può vedere l’amore che vuole, come quello di coppia. Con esso esprimo quella scintilla che arriva dall’innamoramento, che sia per una persona o per una grande passione, come la mia, che ti fa sempre provare a migliorare, rincorrere un obiettivo o un sogno e intraprendere strade inaspettate”.

E di strade Annalisa Scarrone ne ha ancora tante da percorrere: “Ci sono un sacco di cose che non ho mai fatto e vorrei fare, mi pongo obiettivi continuamente e sono alla continua ricerca della migliore versione di me e della mia musica – ha aggiunto – Il fatto che dopo dieci anni possa ancora farla ascoltare è un risultato pazzesco: guardo al futuro e spero di avere altre mille occasioni”.

Infine una chicca sul suo look di queste prime serate di festival, che tanto ha acceso la curiosità degli spettatori sia televisivi sia “social”: “Mi presento come meglio posso e come mi sento, nella mia semplicità. Se voglio osare ci provo, se voglio essere comoda mi metto comoda. Il compromesso è la cosa migliore, comunque importa che la maniera in cui un artista si presenta non tolga nulla a ciò che dice con la sua canzone”.

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