Resoconto

Riconversione industriale di Vado Ligure con nuovi investimenti e progetti: riassorbiti 600 lavoratori

Pasa: "Siamo sulla buona strada, ora coinvolgere Bombardier e Sanac"

Vado Gateway, Terminal, Porto Vado

Vado Ligure. “Il livello occupazionale è ritornato quello del 2011. Infatti, dai 1.900 occupati del 2017/2018 si è passati ai 2.500. I 600 lavoratori in esubero negli anni scorsi sono stati riassorbiti da nuove realtà economiche insediate nel comprensorio di Vado Ligure, comprendente anche Quiliano e Bergeggi”.

Questi i numeri presentati da Alessandro Berta, direttore dell’Unione Industriali di Savona a proposito del rilancio economico in atto grazie al processo di reindustrializzazione delle aree Tirreno Power a Vado Ligure: oggi si è svolta una riunione convocata dal sindaco di Vado Ligure Monica Giuliano con le sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil) e i rappresentanti delle aziende che in questi anni hanno portato avanti i loro nuovi progetti e investimenti.

“I livelli occupazionali registrano un trend di crescita negli ultimi anni”. Il blocco dei licenziamenti previsto da un anno è stato prorogato fino a giugno “ma non ha determinato l’aumento che è invece relazionato alla fase di sviluppo dell’area vadese”.

“La crisi pandemica – evidenzia Vernazza, uno dei soggetti economici che si è insediato nelle ex aree di Tirreno Power – ha ovviamente impattato sugli investimenti rallentandoli ma non li ha bloccati”. “Gli operatori – aggiunge ancora il sindaco Giuliano – non hanno finito e chiuso il loro planning di sviluppo che risentirà anche dell’affiancamento di nuovi soggetti entranti che hanno presentato progetti e investimenti non ancora realizzati”.

Le altre aziende interessate condividono la posizione di Vernazza. “Con opportune procedure – aggiunge Tirreno Power – abbiamo avviato il cantiere di demolizione delle unità a carbone dismesse che durerà ancora un anno e mezzo e vede coinvolti 200 lavoratori al giorno. Inoltre, programmiamo uno sviluppo importante con centinaia di lavoratori in sito. Focalizzando il medio termine vogliamo essere pronti ed efficaci appena si potrà riprendere a pieno regime per questo siamo già attivi nella sistemazione del nuovo sito oltre che alla produzione di energia“.

Alla positività di Tirreno Power fa eco Zpmc: “Consci che la pandemia debba finire abbiamo fatto tutti gli investimenti che avevamo in programma. Attualmente abbiamo 47 occupati, numero cresciuto negli anni a partire dalla dall’anno di apertura dell’attività (2017)”.

“I volumi di traffico portuale – spiegano da APM Terminals – sono ben lontani da quelle che erano le previsioni, abbiamo aperto il terminal a tre mesi dallo scoppio della pandemia ma nonostante questo freno i nostri investimenti sono stati completati. Durante l’estate 2020 abbiamo finito l’infrastruttura e ora stiamo terminando l’automazione dei piazzali”.

Alla soddisfazione delle imprese si contrappone, in parte, Andrea Pasa, segretario provinciale della Cgil, che punta l’attenzione sui dati a livello regionale: “Dai dati certificati dall’Istat emergono 11mila occupati in meno in Liguria: il 30% del totale è in provincia di Savona, nei quali rientrano settori che non riguardano l’industria ma il commercio e l’artigianato”.

Nel dettaglio della situazione specifica vadese: “Dal 2016 a oggi è stato fatto un lavoro straordinario anche grazie a tre progetti attuati come l’accordo di area di crisi industriale complessa per cui sono arrivati 60 milioni di finanziamenti pubblici tra stato e Regione, l’accordo per la reindustrializzazione per le aree di Tirreno Power e l’accordo con Vernazza, oltre all’inaugurazione del terminal portuale”.

“Non corrisponde all’obiettivo del 2018, ma siamo su una buona strada – aggiunge -. E’ importantissimo e fondamentale che si continui a lavorare per realizzare gli accordi già messi in campo, con riferimento alla qualità dell’occupazione e a realizzare un piano di formazione all’altezza, migliorando anche le stesse relazioni sindacali“.

“Per il comprensorio vadese si sta delineando un nuovo polo produttivo che può diventare strategico per l’intero Paese: è presente anche un’azienda del settore energetico, collegata al Campus universitario”.

“Ci sono crisi ancora da risolvere come Bombardier e Sanac (500 dipendenti), ma abbiamo scritto ai ministeri competenti e oggi pomeriggio abbiamo sollecitato attraverso l’assessore allo sviluppo economico Benveduti per coinvolgerle nel gruppo di imprese protagoniste del rilancio industriale vadese e dell’intera provincia”.

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