Protesta

Rabbia degli albergatori savonesi: “Se lo Stato non ci aiuta impossibile pagare le tasse”

Delusione per i decreti Pasqua e il nuovo decreto Ristori: "Perdite ormai sull'80%"

albergo

Savona. “Cambia il governo ma non il risultato…”. Rabbia degli albergatori savonesi sui nuovi provvedimenti adottati per sostenere il turismo e il comparto ricettivo-alberghiero.

E’ il presidente dell’Upa Angelo Berlangieri, che non ha certo fatto mancare critiche forti al precedente Esecutivo, che torna sulla situazione pandemica e lo stop agli operatori turistici in vista di un’altra Pasqua e primavera nel segno del “lockdown”. Dunque una crisi che si protrae da oltre un anno per uno dei settori chiave dell’economia ligure e savonese.

“In questo periodo il Governo ha adottato due importanti decreti per la vita delle imprese, il Decreto Pasqua sulle misure restrittive anti Covid19 e il Decreto Sostegni. In entrambe i casi ci aspettavamo un cambio di passo rispetto ai decreti del precedente Governo, purtroppo così non è stato tradendo le aspettative e generando delusione e arrabbiature” afferma Berlangieri.

“Poca innovazione, nessun cambio di passo che tutta la categoria si aspettava, considerando il protrarsi dell’emergenza” aggiunge. “Ci riteniamo quasi offesi, sono gli atti che contano e le azioni previste sono una delusione totale”.

Restano poi in piedi alcune criticità nell’ambito dei decreti per gli spostamenti e l’incidenza e la diffusione dei contagi nel quadro di una struttura ricettiva, un contesto cognitivo che alimenta lo status di crisi profonda: “Ormai siamo all’80& di perdite, le agenzia di viaggio alcune anche il 100%…” sottolinea il presidente dell’Unione Provinciale Albergatori.

“Il parametro dei sostegni non torna, con coefficienti assolutamente non appropriati per appianare le perdite, i contributi a fondo perduto, alla fine dei conti, sono solo una minima parte del danno economico reale a livello di impresa turistica”.

“Ora basta, lo Stato ci deve salvare, è inaccettabile andare avanti su questa strada”.

“Vista la situazione e considerato che la mia priorità è far di tutto per salvare l’impresa e i suoi lavoratori non posso far altro, come scelta a titolo personale, di lanciare una sorta di “autofinanziamento di mutuo e aiuto” tra gli albergatori, ovvero attingendo alle risorse proprie, di ogni imprenditore, fino a quando si potrà ripartire: cercheremo di non far chiudere gli alberghi”.

“Se l’aiuto dello Stato non c’è restano credito e riserve a disposizione, naturalmente gli oneri dovuti saranno la nostra ultima preoccupazione… Se ne avremo!” conclude Berlangieri.

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