Liguria. A due settimane dall’elezione del nuovo segretario nazionale, Enrico Letta, e a sette mesi dalle elezioni regionali perse dalla coalizione giallorossa, il Partito Democratico ligure riuscirà a riunirsi in assemblea regionale. Si deciderà l’immediato futuro del Pd locale alla vigilia di un biennio fondamentale sul fronte politico sia per via delle elezioni amministrative a Savona nel 2021 sia per l’aprirsi della campagna elettorale per le comunali di Genova nel 2022.
La riunione si svolgerà venerdì 9 aprile alle 17.30 su Zoom in ottemperanza alle normative contro il contagio da covid-19. Il primo punto all’ordine del giorno è la relazione dell’attuale segretario regionale, Simone Farello, sulla situazione politica e per l’avvio del congresso del Pd Liguria. Ed è proprio il vertice della segreteria regionale – che risale alla segreteria di Matteo Renzi – ad essere stato messo in discussione da parte dei dem liguri. Il partito non si riunisce a congresso dal 2014.
L’obiettivo dell’assemblea, ufficialmente, è quello di serrare i ranghi e gettare le basi strategiche in vista delle sfide future, ma non è un segreto che le variegate correnti interne al partito si stiano organizzando: i dem (Alberto Pandolfo, Roberta Pinotti), Base riformista (Pippo Rossetti, Cristina Lodi), gli orlandiani e gli zingarettiani (lo stesso Simone Farello, Alessandro Terrile, Luca Garibaldi), i lettiani (Lorenzo Basso) oltre a una caratteristica tutta ligure, quella dei “sindaci”, che in realtà sono quasi tutti ex, oppure presidenti e consiglieri di municipio.
E’ stata proprio questa voce quella ad alzarsi con meno pruderie negli ultimi tempo per chiedere un rinnovamento: Armando Sanna, Giancarlo Campora, Federico Romeo ma anche giovani come Alberto Balbi e Lorenzo Romanengo.