Scossone

M5s e vincolo doppio mandato, “game over” per i liguri Valente e Battelli?

Discorso a parte per Matteo Mantero, espulso dal Movimento dopo il No a Draghi

Generica

Savona. L’ “irruzione” improvvisa di Beppe Grillo ad un focus del Movimento 5 Stelle sulla transizione ecologica, nel quale ha ribadito come il “vincolo dei due mandati parlamentari è e deve restare un caposaldo dei pentastellati”, ha scosso diversi esponenti del partito che sta affrontando una non semplice fase di ricostruzione dopo la caduta del governo Conte e una progressiva diminuzione dei consensi maturata fin dalle ultime elezioni regionali.

“L’ho detto a Conte – ha aggiunto lo stesso Grillo – io resterò nel M5S se resta questo pilastro”. Un messaggio che ha creato un vero e proprio “terremoto” interno al Movimento, con riferimento ai big e ai parlamentari che hanno già svolto due mandati e che quindi non potrebbero essere ricandidati nel 2023 (fine dell’attuale Legislatura).

Il leader pentastellato ha tuttavia affermato come “quelli del secondo mandato non saranno abbandonati” e verranno “valorizzate le loro competenze”, lasciando intendere a possibili spazi, incarichi o candidature a livello di elezioni locali.

simone valente

Ma le paure e i rischi di esclusione dalla scena politica restano, per la Liguria sarebbe il “game over” a Sergio Battelli e Simone Valente, entrambi già al secondo mandato parlamentare dopo la prima elezione avvenuta nel 2013. Il primo è attuale presidente della 14ª Commissione Affari Europei della Camera dei deputati. Il secondo era già stato capogruppo alla Camera dei Deputati, dal 2017. Dal 13 giugno 2018, nel primo governo Conte, ha ricoperto la carica di Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, alle dipendenze del Ministro per i Rapporti con il Parlamento.

Sergio battelli

Discorso a parte per Matteo Mantero, già deputato nella precedente Legislatura e membro della commissione Affari sociali, era stato eletto al Senato come capolista nel listino proporzionale. E’ uno dei 15 senatori del M5S a votare contro la fiducia al Governo Draghi, quindi come annunciato dal capo politico del M5S Vito Crimi era stato espulso dal Movimento. Mantero, vicino alle posizioni di Roberto Fico e alla corrente di sinistra del Movimento, è sempre stato critico nei confronti della componente governista guidata da Luigi Di Maio.

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