Alassio. “Quello fatto ad Albenga è un grave errore che, spero, non si ripeta. Fare le pulci sugli orari mi sembra una cosa vergognosa, auguro ai locali di vincere il ricorso. E se vogliono venire da noi, sono pronto ad accoglierli”. Parole e musica di Marco Melgrati, sindaco di Alassio, che come suo stile va controcorrente e, nel commentare la notizia di due locali sanzionati ad Albenga per il mancato rispetto delle norme anti-Covid, sgancia la bomba attaccando sia le norme di prevenzione dal contagio sia l’amministrazione ingauna del collega Riccardo Tomatis.
“Da parte mia grandissima solidarietà sia al mio amico Bruno Robello De Filippis che al suo staff della Taberna del Foro – attacca Melgrati – Dobbiamo ricordare che prima che aprisse quel locale piazzetta delle Erbe era un posto dimenticato da Dio nel centro storico di Albenga, oggi è diventato il centro della movida”. E in merito alla decisione dei soci della Taberna (e dell’altro locale chiuso, Sancio) di vendere il locale di Albenga per trasferirsi proprio ad Alassio: “Se vogliono venire da noi sono assolutamente ben accetti. Anzi, il fatto che ci abbia portato via un po’ di movida ad Alassio ci ha dato fastidio…”.
E dopo la solidarietà, arrivano le picconate: “Andare a penalizzare delle attività in un momento in cui le realtà commerciali hanno subito un tracollo causa Covid, e andare a fare le pulci sugli orari mi sembra una cosa veramente vergognosa. Queste cose non devono succedere ad Albenga ma in generale in tutta Italia, soprattutto in realtà in cui i dati di contagio sono bassissimi e i morti si contano sulle dita di una mano”.
Anche perché “se la situazione sanitaria è assolutamente sotto controllo, quella economica e sociale non lo è” accusa Melgrati, che già nelle scorse settimane si era detto contrario alla chiusura di bar e ristoranti la sera in zona gialla. “Se continuiamo a non permettere alle persone di lavorare, prima o poi qualcuno scenderà in piazza a spaccare vetrine o andrà a Roma a prendere per il collo i governanti. I ristori non saranno mai adeguati alla situazione, siamo al limite della sofferenza economica”.
Immediata e pungente la replica del “collega” Riccardo Tomatis, sindaco di Albenga: “Innanzitutto vorrei evidenziare che se anche una delle nostre attività decidesse di andare ad Alassio, in un’ottica comprensoriale, sarebbe comprensibile in considerazione del fatto che già molte attività di Alassio si sono invece trasferite ad Albenga. Detto questo, l’attività della polizia Locale di Albenga è indirizzata a far rispettare le regole: aspetto che, in questo momento, è indispensabile per far sì che non si debba verificare un nuovo aumento dei contagi. E il dovere di un sindaco e di un’amministrazione è quello di tutelare la salute ed il bene di tutti i cittadini“.
“Ad oggi la strada che ci permetterà, nell’immediatezza, di uscire da questa situazione e che consentirà alle attività commerciali e produttive di tornare alla normalità è il rispetto delle regole – ribadisce Tomatis – che, peraltro, la maggioranza dei pubblici esercizi già osserva con rigore. Il centro storico di Albenga negli ultimi anni è cresciuto in tutte le sue piazze ed è diventato un punto di attrazione turistico e un riferimento per l’intero comprensorio anche grazie all’impegno di tutti i commercianti e i titolari di pubblici esercizi con i quali negli anni la nostra amministrazione ha sempre cercato di instaurare un dialogo proficuo e costruttivo”.