Pietra Ligure. “L’incidente che ha coinvolto una donna incinta (avvenuto ieri sera, ndr) ha evidenziato quanto l’assenza del pronto soccorso ostetrico e del relativo punto nascite a Pietra Ligure sia un fattore di rischio addossato alle donne e le famiglie del ponente ligure. Questa volta è andata bene ma non possiamo sempre sperare nella fortuna… è sempre più urgente la riapertura del punto nascite del Santa Corona!”.
A ribadirlo è il gruppo “Giù le mani dal punto nascite del Santa Corona di Pietra Ligure”, che rimarca: Bisogna evitare che situazioni di improvvise ed immediato pericolo per la salute materna e fetale non trovino risposta adeguata dal punto di vista della rapidità e della risoluzione”.
“La chiusura ‘temporanea’ del punto nascita dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure non significa soltanto che i bimbi non potranno più nascere a Pietra Ligure, ma significa anche assenza totale (chiusura) di un pronto soccorso ostetrico/ginecologico con conseguente impossibilità di assistere qualsiasi urgenza e emergenza; depotenziamento ulteriore del Dea (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) di II° Livello; decadimento del livelli minimi obbligatori di sicurezza propri di un Dea di II° livello, sede di trauma Center, Centro Ictus, Angiografia interventistica di ultima generazione e impossibilità a erogare assistenza alle donne vittime di violenza sessuale in quanto il ginecologo non è presente dalle h 14,00 alle h. 8,00”.
“Questa scelta di chiusura ‘temporanea’ ha creato un vero e proprio vuoto assistenziale, non solo un disservizio – evidenziano dal gruppo -. Il nostro territorio per la sua conformazione presenta una particolare complessità; pur non essendo eccessive le distanze, occorre molto tempo per percorrerle, tempo prezioso e fondamentale per la vita in una situazione di emergenza, urgenza ostetrica (trauma nella donna gravida, il distacco di placenta, l’emorragia del IV trimestre di gravidanza, l’Hellp syndrome, il parto precipitoso)”.