C’è soddisfazione, seppur con qualche eccezione, tra le realtà politiche ed economiche per l’approvazione da parte del consiglio dei ministri del cosiddetto decreto Sostegni da parte del Governo Draghi. Un’operazione da 32 miliardi volta ad aiutare privati e aziende in difficoltà a causa del Covid-19 e a rilanciare la campagna di vaccinazione.
Tra le realtà che hanno accolto il decreto con favore Coldiretti Liguria, il sindacato degli infermieri di Nursing Up e i deputati liguri di Forza Italia. Qualche perplessità, invece, arriva da Confesercenti Liguria.
Coldiretti Liguria: “Bene taglio costo lavoro in agricoltura e pesca”
“Abbiamo ottenuto il taglio del costo del lavoro con l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali in agricoltura e pesca, una misura fondamentale per sostenere anche le imprese liguri duramente colpite a cascata dalle chiusure della ristorazione”. E’ come commentano positivamente Gianluca Boeri Presidente di Coldiretti Liguria e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa, lo stanziamento nel Decreto Sostegni, approvato dal Consiglio dei Ministri di fondi per garantire, a gennaio, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali delle imprese operanti su tutto il territorio nazionale e appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura. Integrato inoltre il Fondo del Ministero delle Politiche Agricole finalizzato al sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura.
“Si tratta – concludono Boeri e Rivarossa – di misure necessarie e fortemente sostenute dalla Coldiretti di fronte agli effetti della chiusura delle attività di ristorazione che di fatto hanno travolto l’intera filiera agroalimentare, con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti Made in Liguria, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In questo difficile anno riteniamo che sia fondamentale sostenere le nostre imprese agricole e della pesca le quali possono rappresentare un volano importante per il rilancio dell’intera economia e dell’ occupazione dell’intero territorio”.
Confesercenti Liguria: “Più che un DL Sostegni è un decreto palliativi”
“E’ scontato dirlo – esordisce Marco Benedetti, Presidente Confesercenti Liguria – ci si aspettava molto, ma molto di più. Non c’è stato il cambio di passo richiesto (e atteso), le risorse restano palesemente insufficienti per ridare respiro ad imprese ferme da un anno, nonostante qualcuna delle richieste – in particolare il superamento dei Codici Ateco – sia stata recepita”.
“Basti pensare che una piccola attività che fatturava 100mila euro nel 2019 e ne ha persi 60mila nel 2020 otterrà in tutto circa 3mila euro. Non si arriva nemmeno a coprire il 10% delle perdite – conclude Benedetti – mentre ogni week-end di chiusura in Liguria significa oltre 65 mln di mancati incassi. Meglio allora parlare di “paliativi” piuttosto che di sostegni”.
Cassinelli e Bagnasco: “Forza Italia decisiva per cambio di rotta e discontinuità”
“Tre milioni di imprese e professionisti che nel 2020 hanno perso almeno il 30% di fatturato sul 2019 beneficeranno di un aiuto previsto nel Dl Sostegni. Grazie all’impegno di Forza Italia non si ragiona più con la farsa dei codici Ateco. Ora anche le start up, prima non incluse, sono state inserite tra i beneficiari dei ristori. Inoltre, Forza Italia ha spinto sulle misure di sostegno al reddito dei lavoratori con la cassa integrazione ordinaria prorogata fino al 30 giugno, la cassa integrazione in deroga e la cassa integrazione salariale per gli agricoltori fino al 31 dicembre. Un risultato concreto che sottolinea, con Forza Italia al governo, il cambio di rotta e la discontinuità rispetto alle scelte fatte nell’ultimo anno”. Lo scrivono in una nota i deputati Roberto Cassinelli e Roberto Bagnasco di Forza Italia.
Nursing Up: “Apre la strada ad un traguardo epocale per gli infermieri italiani, per la prima volta superato il tabù dell’esclusiva”
Nelle ultime ore il Consiglio dei Ministri ha approvato l’ormai noto Decreto Sostegni, che tra i tanti provvedimenti prevede una netta accelerazione del piano vaccini, nell’ambito di un tanto atteso restyling della nostra sanità, includendo finalmente gli infermieri dipendenti , come da nostre richieste che andavano avanti ininterrottamente da settimane, nel programma delle somministrazioni finalizzato a concretizzare in breve tempo l’immunizzazione di massa.
Per realizzare tutto questo, i professionisti che lavorano ogni giorno nel nostro SSN e impegnati nel programma vaccinazioni verranno “liberati”, anche se pro tempore, dal vincolo di esclusività che li lega alla realtà ospedaliere. Il provvedimento (per ora) riguarda solo gli infermieri chiamati a dar man forte alle vaccinazioni. Siamo comunque di fronte ad una svolta per la nostra categoria, perchè gli infermieri italiani potranno collaborare con enti esterni impiegati nella missione vaccini, potranno supportare il lavoro delle farmacie inserite come luogo idoneo alle somministrazioni, potranno anche immunizzare i cittadini in una proficua campagna vaccinale porta a porta.
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up: «Il Ministro Speranza ha mantenuto fede alla disponibilità manifestata in occasione dell’incontro con la nostra delegazione a margine delle manifestazioni nazionali. La libera professione infermieristica, che rappresenta una leva importante per un piano vaccini è entrata nel decreto-legge sostegni: per ora il regime di esclusività degli infermieri pubblici viene disapplicato solo in relazione alla campagna vaccinale. Per noi si tratta di un traguardo importantissimo, perché finalmente il Governo ha ascoltato le nostre richieste e perché così si apre un’autostrada verso il futuro».
«Quindi gli infermieri pubblici saranno liberi di collaborare con strutture private impegnate nella lotta al Covid , con le farmacie, di accelerare concretamente il piano delle vaccinazioni , addirittura con somministrazioni porta a porta oltre a permettere, finalmente, un sano e proficuo rapporto di interscambio tra sanità pubblica e privata.
Questi sono successi che si aggiungono all’indennità di specificità infermieristica che abbiamo già portato a casa con la legge finanziaria di dicembre scorso, e all’altra indennità, quella per i colleghi delle altre professioni sanitarie.
Il secondo provvedimento da noi rivendicato, e ieri confermato nel decreto-legge sostegni, era quello di liberare le risorse previste in finanziaria, per pagare le prestazioni aggiuntive agli infermieri (ed alle altre professioni sanitarie) impegnati nella campagna vaccinale: il Governo ha quindi eliminato la necessità di un Decreto Direttoriale come condizione per il loro utilizzo. Ora le regioni potranno utilizzare le risorse costituite in disponibilità dalla legge finanziaria.
Siamo di fronte a due delle richieste più importanti che ha caratterizzato le nostre recenti battaglie nelle piazze italiane e che ci ha fatto passare anche attraverso uno sciopero.
Adesso, conclude De Palma, non ci attendiamo sorprese negative. Siamo in un momento decisivo per il futuro della collettività, e la sanità, al pari della crisi economica, è uno dei settori di cui prendersi cura. In attesa di approfondire gli ulteriori contenuti del provvedimento , confidiamo che il Governo continui a mantenere fede ai suoi impegni, perché gli infermieri rispetto ai loro non sono mai venuti meno e mai lo faranno».