Il personaggio

Davide Rebellin al Trofeo Laigueglia: ciclista pro a 50 anni, la bici, i successi di ieri e la dieta vegana

Dal 1992 non si è mai fermato, è il più anziano corridore professionista al mondo

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Laigueglia. Lo hanno definito l’highlander, l’indomabile, il Matusalemme o “nonno” del ciclismo. Davide Rebellin, cinquant’anni, continua a correre in bicicletta e far parlare di sé.

Quest’oggi è di scena sulle nostre strade del savonese, al Trofeo Laigueglia, classica d’apertura della stagione italiana.

Al via tanti campioni del pedale, come non se ne vedevano da tempo. Lui dorsale 247, l’ultimo della lista partenti. Ma all’anagrafe il primo del plotone.

Alcuni dei ragazzi in gara dovevano infatti ancora nascere quando Rebellin nel 1996 otteneva la prima vittoria significativa della carriera. Al Giro d’Italia, arrivo sul Monte Sirino, nell’Appennino lucano, davanti al russo Pavel Tonkov.

Giovanni Gerbi, corridore ciclista dei primi del Novecento, soprannominato “diavolo rosso” per via della casacca indossata, tornò a gareggiare a 47 anni, nel 1932. Appena una stagione.

Quasi ancora nel velò dei pionieri, delle strade sterrate e delle biciclette a scatto fisso, col cambio “filp flop”, per sostituire e rimettere meccanicamente il rapporto da salita ai piedi della stessa.

Davide, certamente avantaggiato dai materiali moderni, è tuttavia andato oltre, battendo ogni record. Una carriera ininterrotta da 29 anni.

Bagnata insieme a Lance Armstrong e Davide Cassani (il commissario tecnico della nazionale italiana), in una volata a tre del Gran Premio di Marostica, in Veneto. Correva il 1992.

Un uomo di un’altra epoca sportiva, ma ancora nel gruppo. Tra l’ammirazione dei più giovani, la curiosità, la passione smisurata e la genuina incapacità, forse, del vedersi in altre vesti.

Nel 2004, si ricorda la sua stagione più esaltante. Amstel Gold Race, Liegi-Bastogne-Liegi e la Freccia Vallone. Tre importanti classiche nel nord Europa, vinte in successione nell’arco di una settimana.

Nel palmares dunque altre affermazioni nelle corse di un giorno, quali San Sebastian, Tre Valli Varesine, una breve gara a tappe come la Parigi-Nizza o il Giro dell’Emilia (a 43 anni).

Poi un argento alle Olimpiadi di Pechino nel 2008, revocato tuttavia dopo una squalifica postuma per doping.

L’ultima vittoria risale al 2017, in Kuwait. A fine 2020 ha ancora partecipato al campionato italiano in linea. A chi gli chiese “Quando ti ritiri?”. Rebellin rispose “Non lo so”.

Il presente viene vissuto alla giornata e con spensieratezza. A tavola una dieta esclusivamente vegana, scelta da qualche anno per ragioni etiche e alimentari.

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