Cosseria. Orrore, sgomento, incredulità. E tanta, tanta rabbia. Sono questi i sentimenti che il gesto vandalico ai danni di un crocifisso a Cosseria hanno suscitato non solo nei residenti, ma anche nel mondo politico.
In molti nelle ultime ore hanno espresso la loro vicinanza ai residenti e al sindaco Roberto Molinaro, o auspicato che il responsabile venga rapidamente individuato. Di seguito i vari interventi.
Giovanni Toti: “Un duro colpo alla nostra cultura”
“Questa terribile immagine, che arriva da Cosseria in provincia di Savona, è un duro colpo alla nostra cultura, soprattutto in questo momento di pandemia in cui tante persone si rivolgono alla fede per trovare un po’ di conforto. Mi auguro che i responsabili paghino per questo vile atto che di certo non rappresenta i liguri”. Lo scrive su Facebook Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria.
Matteo Salvini: “Atto vergognoso e orribile”. Ripamonti e Foscolo: “Solidarietà”
Sull’episodio è intervenuto sui social network Matteo Salvini, leader della Lega: “Un atto vergognoso, orribile. Come si può arrivare a questo? Un insulto alla nostra storia, alla nostra cultura, alla Fede di tante persone passate di lì a recitare una preghiera o a inviare un pensiero a una persona cara. Spero che i vandali criminali vengano individuati e puniti severamente”. “Un crocefisso sfregiato è un atto vergognoso e barbaro – aggiungono i parlamentari savonesi Paolo Ripamonti e Sara Foscolo – Solidarietà al sindaco Roberto Molinaro”.
Giorgia Meloni: “Attacco insensato ai simboli della cristianità”
“Un altro insensato e vergognoso attacco ai simboli della cristianità – ha scritto invece su Facebook Giorgia Meloni, postando anche una immagine con il logo e il titolo di IVG – A Cosseria (Savona) un crocefisso è stato vandalizzato: gli sono state tagliate le gambe e una di queste è stata infilzata nel petto. Un gesto spregevole, che offende la nostra storia e oltraggia la nostra identità. Mi auguro che i responsabili di questo scempio vengano presto identificati e paghino per quello che hanno fatto.

Stefano Mai: “Non è la prima volta”
“Come si fa a commettere un atto così vile, ignobile e vergognoso? Purtroppo non è la prima volta che nel Ponente ligure vengono offese le nostre radici cristiane (ricorderete sicuramente quando abbiamo trovato la testa di un Cristo in marmo, sul greto del fiume Roja, utilizzata come latrina). Spero davvero che si trovi il responsabile e venga punito in modo esemplare. Allo choc delle prime ore è seguita la rabbia, ma anche la paura perché chi ha compiuto un gesto tanto inquietante può essere capace di altro. Non è normale. Solidarietà e vicinanza ai cittadini di Cosseria e al sindaco Roberto Molinaro”. Lo ha dichiarato il capogruppo regionale della Lega, Stefano Mai.
Grande Liguria: “Ci chiediamo cosa passi per la testa dell’autore”
Di seguito il commento di Grande Liguria: “Ci chiediamo cosa possa passare nella testa di chi ha compiuto questa deliquenziale bravata. Grande Liguria esprime preoccupazione perché ciò dimostra che davvero la nostra società purtroppo sta perdendo il rispetto dei valori e del vivere civile. Ci auguriamo che gli autori vengano individuati e puniti severamente”.
Fratelli d’Italia: “Odio feroce si diffonde contro la Chiesa”
“È un’odio feroce quello che si sta diffondendo contro la Chiesa di Gesù Cristo, contro tutti i simboli cristiani e contro i cristiani stessi. Un’odio satanico e non una semplice bravata di ragazzini né un’atto commesso da persone psicologicamente disturbate” – afferma Fabrizio Marabello, responsabile provinciale del Dipartimento Cultura e Innovazione di Fratelli d’Italia – “Gli Italiani e soprattutto tutti coloro che si riconoscono nei Valori del Cristianesimo hanno il dovere di ribellarsi difronte a questo scempio. Gesù Cristo è sempre più vilipeso, oltraggiato e trattato con indifferenza persino da alcuni ministri della Chiesa. La Santa Sede ha il dovere di intervenire perché tutto questo odio feroce e sacrilego non si può né si deve tollerare. L’episodio avvenuto a Cosseria è di una gravità inaudita e ha indignato anche molte persone non credenti. Gli inquirenti devono ad ogni costo individuare i responsabili e assicurarli alla giustizia poiché offendere una confessione religiosa mediante vilipendio o danneggiamento di immagini sacre è reato”.
Aggiunge Achille Morando, presidente del Circolo Valbormida di Fratelli d’Italia – “Esprimiamo il nostro sdegno e rammarico per il vile atto vandalico nei confronti di un Sacro simbolo della nostra Cristianità. Un’oltraggio alla nostra identità religiosa che deve essere assolutamente rispettata. Mi unisco ai sentimenti di Giorgia Meloni che ringrazio per le puntuali osservazioni. Comunico altresì che tutti gli iscritti sono disposti a intervenire perché al più presto la sacra immagine del Cristo in Croce possa essere restaurata. Chiederò anche ai rappresentanti di altri gruppi le disponibiltà che potranno condividere”.
Robert Nicolick: “Autore è di una malvagità criminale e feroce”
“Chi ha compiuto questo gesto è indubbiamente capace di fare qualsiasi cosa, è di una malvagità criminale e feroce che chiunque abbia la sorte di incontrarlo lungo dei sentieri boscosi dovrebbe tremare in cuor suo. Nessun essere indifeso, un anziano, un bimbo o una donna può essere al riparo da questo mostro empio. Oltre ad essere una creatura feroce è anche un vile perchè ha compiuto il suo gesto in una zona isolata dove nessuno lo potesse vedere, la sua protervia non ha limiti infatti per fare ciò che ha fatto deve aver faticato parecchio per spezzare e posizionare in quell’atteggiamento il Cristo. Certamente il Cristo lo avrà perdonato ma noi, umani, non possiamo e non dobbiamo esercitare il perdono perchè ripeto chi ha fatto ciò è in grado di fare altro, va identificato, fermato e rieducato con la severità che una cosa simile si merita. I più feroci criminali hanno sempre cominciato con gesti di questo genere per salire i gradini dell’odio sino a raggiungere i vertici del male, rimanendo comunque degli essere orrendi”. Lo afferma Robert Nicolick.
Arabi italiani: “Simboli religiosi vanno sempre difesi e rispettati”
La comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai), associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), la confederazione internazionale laica interreligiosa (Cili-Italia) e il movimento internazionale Uniti per Unire esprimono solidarietà al comune di Cosseria e a tutta la comunità per l’orribile sfregio del cristo ligneo .
“E’ un atto gravissimo che condanniamo con determinazione – esprimono -. I simboli religiosi vanno sempre e ovunque difesi e rispettati perché sono pilastri dell’identità di ogni religione sia in Italia che in tutti i paesi del mondo. Bisogna intensificare la collaborazione a favore del rispetto reciproco tra laici e religiosi, la conoscenza religiosa, la buona informazione e la politica costruttiva che hanno un ruolo molto importante a favore della convivenza tra tutte le persone indipendentemente del loro credo o cultura”.
“Dal 2000 siamo impegnati in modo continuo con Amsi, Co-mai, Cili-Italia e il Movimento Uniti per Unire in sanità, dialogo inter religioso e interculturale, cooperazione internazionale, valorizzando le buone pratiche e con la stessa determinazione e chiarezza combattiamo ogni strumentalizzazione, attacchi e pregiudizi contro il crocifisso, usanze e culture diverse per garantire la serenità di tutti senza distinzione”. Cosi dichiara Foad Aodi Presidente Amsi e Co-mai e membro registro esperti Fnomceo prendendo posizione come sempre a favore della cultura italiana e della religione cristiana insieme agli arabi e musulmani italiani. Basta ricordare il successo mondiale raggiunto con l’iniziativa #CristianinMoschea e l’iniziativa internazionale #FestedelDialogo.