Provincia. “Una volta che il nuovo decreto legge del Governo sarà stato firmato i nostri tecnici valuteranno i suoi contenuti sulla base degli ultimi dati epidemiologici e allora sapremo. Quel che è certo è che non si tratterà di una decisione arbitraria, ma legata ai parametri dei dispositivi di legge”. Così il presidente della Regione, Giovanni Toti, rispetto all’ipotesi di collocare la provincia di Savona (e quella di Imperia) in “zona rossa” anche dopo la fine delle festività pasquali.
Negli ultimi giorni la nostra provincia e la vicina provincia imperiese hanno registrato notevoli un gran numero di nuovi casi di positività (in alcuni casi oltre il centinaio al giorno). A ciò si somma un altrettanto rilevante numero di ricoverati in ospedale. La situazione ha spinto il governo regionale a valutare l’ipotesi di promuovere misure restrittive “da zona rossa” anche per la settimana successiva alla domenica di Pasqua.
Al fine di valutare nel dettaglio la situazione, quest’oggi il governatore ligure ha raggiunto il centro vaccinale allestito al PalaCrociere di Savona. Ad accoglierlo il sindaco di Savona Ilaria Caprioglio, il Dg dell’Asl2 savonese Marco Damonte Prioli, il consigliere regionale e presidente della commissione sanità in Regione Brunello Brunetto, il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri. Successivamente Toti si recherà al San Paolo di Savona per incontrare i dirigenti dell’Azienda Sanitaria Locale.
Toti ha sottolineato che le eventuali maggiori restrizioni saranno oggetti di valutazione nelle prossime ore: “L’incidenza settimanale della Liguria è di 192 casi ogni 100mila abitanti. Nel savonese e nell’imperiese abbiamo più di 250 casi per 100 mila abitanti (oltre 250 nel savonese e 267 nell’imperiese, mentre Genova e La Spezia sono al di sotto di tale soglia) che è livello di guardia previsto dalla bozza di decreto legge che il consiglio dei ministri approverà nelle prossime ore. Stiamo parlando di base provinciale, ovviamente, a livello regionale siamo al di sotto della soglia. Una volta approvato il decreto e una volta che i tecnici lo avranno analizzato alla luce degli ultimi dati prenderemo i provvedimenti di legge conseguenti”.
“La campagna vaccinale ha preso un passo diverso rispetto alle ore passate. Oggi in Liguria sono stati somministrati 12 mila vaccini. L’hub del PalaCrociere è uno dei più attivi e l’Asl2 ha fatto lo sforzo maggiore rispetto alla sua popolazione. Siamo sulla strada giusta per uscire da questa situazione, ma occorre stringere ancora i denti. Se dovremo prendere misure di contenimento più severe conviene farlo ora, visto che il nuovo decreto legge ‘chiuderà’ l’Italia fino a fine aprile. Meglio non tirarla per le lunghe. Gli ospedali per ora stanno tenendo e di questo ringrazio i sanitari. Cerchiamo di guardare al futuro con ottimismo, ora prepariamoci ad una Pasqua ‘blindata’”.
Sui motivi per i quali nel ponente ligure si registrano nuovi casi in misura molto maggiore che a levante, Toti spiega: “La Francia rappresenta un focolaio importante. Nei dipartimenti della Costa Azzurra ci sono 6 persone nuove positive su 10 mila ogni giorno, un dato che simile a quello registrato a Genova durante al seconda ondata. Imperia ha passato momenti difficili e oggi ha 250 positivi ogni centomila abitanti. Con la provincia di Savona c’è un certo interscambio di persone e questi due fattori fanno sì che le difficoltà si concentrino in queste due zone. Il levante confina con Toscana e Lombardia, che sono due bacini ‘bloccati’ da tempo e quindi non portano più troppi contagi”.
Circa il nuovo decreto del Governo, Toti lo considera “un buon provvedimento che ha accolto le nostre richieste. Per una volta il Governo ha saputo ascoltare Regioni e forze politiche ed il mondo professionale. L’obbligo di vaccinazione per sanitari, lo scudo penale per chi lavora col vaccino_ sono passi avanti che rafforzano la campagna vaccinale. Speriamo di poter riaprire il Paese prima della fine di aprile, cioè un mese prima di quanto avvenuto l’anno scorso”.
Nel corso della successiva conferenza stampa, il Dg di Asl2 Marco Damonte Prioli ha specificato: “La situazione di Savona è sotto lo stretto controllo di Asl e di Alisa. I nuovi positivi non sono dovuti a cluster importanti, ma il dato è diffuso su tutta la provincia. Per questo teniamo alta l’attenzione. Oggi siamo ampiamente nei limiti di sicurezza per quanto riguarda i posti letto ospedalieri, di media intensità e di terapia intensiva. Quindi non abbiamo problemi a dare un’adeguata risposta ai cittadini che dovessero avere bisogno di un ricovero. Accanto alle politiche di contenimento dell’epidemia, proseguiamo con la campagna vaccinale: ad oggi abbiamo vaccinato più del 70 per cento degli ultra-ottantenni della provincia. Stiamo tutti facendo un grande sforzo per reggere urto sul fronte ospedaliero e su quello della campagna vaccinale”.
“La sinergia con Alisa e Regione è totale: il confronto è quotidiano. La campagna viene via via rimodulata anche sulla base del minore approvvigionamento di dosi che arriva dal governo. Si tratta di una campagna molto complessa, con hub in cui sono presenti tre tipologie di vaccini diversi che richiedono richiami in tempi e modi diversi. Ma stiamo reggendo e siamo pronti ad andare avanti. Chiedo a tutta la popolazione di avere pazienza rispetto alla categorizzazione delle fasce di accesso. A volte si possono creare ritardi o sovrapposizioni, che cercheremo di contenere tra i mesi di aprile e maggio. Cerchiamo di dare una riposta in 30/60 giorni. Siamo convinti di farcela”.
“Sul fronte vaccini – prosegue Toti – possiamo ulteriormente crescere come numeri: stiamo progettando l’apertura di nuovi centri vaccinali anche in questo territorio soprattutto alla luce delle prenotazioni della fascia 70-79 anni e della necessità di accompagnare alla conclusione della vaccinazione gli ultraottantenni e gli ultra vulnerabili che in queste ore il nostro call center sta prenotando dopo la segnalazione dei medici di medicina generale”.
“La straordinaria capacità di cura aumentata in questi mesi, e un attento turnover delle degenze con una elevata appropriatezza di cura ci consente di tenere sotto controllo una pressione che, con questa incidenza, sarebbe cresciuta molto. Per quanto riguarda le terapie intensive, continuiamo a oscillare in modo stabilizzato, come numero, attorno al 10% rispetto ai ricoverati complessivi. Purtroppo registriamo oggi 14 deceduti: l’aumento dell’incidenza si riverbera purtroppo anche sul numero dei decessi che speriamo tornino a calare al più presto anche grazie all’imponente campagna di vaccinazione che stiamo portando avanti”.
Da questa notte (tra mercoledì e giovedì) entra in vigore l’ordinanza che proibisce a residenti e turisti di raggiungere le seconde case in Liguria. “Non siamo in uno stato di polizia – commenta Toti – Penso che venire in Liguria per mettere a rischio la salute delle persone non sia l’obiettivo di nessuno. C’è un piano di controlli che ormai è piuttosto rodato, saranno i controlli già messi in campo molte volte”.