Truffa

Chiedevano mutui con documenti falsi, truffa per oltre 1,3 milioni nel ponente ligure: 7 i denunciati

Le indagini della guardia di finanza hanno permesso di recuperare parte della somma erogata dalle banche

guardia di finanza

Alassio. Si presentavano come dirigenti medici e funzionari di enti territoriali piemontesi per chiedere mutui a nome di persone in difficoltà, in cambio di una misera remunerazione. Ma con documenti falsi riuscivano a truffare noti istituti di credito del ponente ligure, riuscendo a farsi erogare oltre 1,3 milioni di euro. 

I sette truffatori, originari di Torino, sono stati scoperti dal comando provinciale della guardia di finanza di Savona e sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Savona per i reati di truffa, sostituzione di persona e falso in atto pubblico, commessi tra il 2018 ed il 2020.

Si tratta di tre uomini di 62, 61 e 44 anni e quattro donne di 62, 48, 40 e 32 anni, tutti italiani, residenti tra Liguria e Piemonte, che ostentavano un elevato tenore di vita e millantavano conoscenze nelle banche. Durante la loro permanenza in riviera, avevano intessuto una fitta rete di conoscenze, utili a supportare il quadro di falsità prospettato agli istituti di credito.

La documentazione presentata alle banche (buste paga, certificazioni uniche e assegni in realtà mai incassati) veniva falsificata ad hoc, al punto da far apparire i richiedenti persone facoltose.

Dopo due tentativi di truffa andati a vuoto (qui il racconto di uno di questi), i malfattori, di cui una ex dipendente di banca, erano riusciti ad ottenere un mutuo di circa 600 mila euro, a fronte dell’acquisto simulato di un immobile del valore di oltre 700 mila euro, nella centralissima via Virgilio di Alassio, di proprietà di uno dei denunciati, come accertato dall’analisi dei telefoni cellulari che sono stati sequestrati. 

La velocità delle indagini, condotte dalla compagnia di Albenga e coordinate dalla Procura della Repubblica di Savona, ha permesso ai finanzieri di intervenire nell’immediatezza e sequestrare, giusto provvedimento emesso d’urgenza dall’autorità giudiziaria, parte della somma erogata dalla banca, oltre 315 mila euro, da poco trasferita su un conto corrente dei truffatori.

Gli ulteriori accertamenti svolti hanno inoltre permesso di acclarare che, con lo stesso sistema, i malviventi erano riusciti ad ottenere un altro mutuo di oltre 740 mila euro, per l’acquisto simulato, da parte di un altro prestanome, di un immobile di pregio in via Lucrezio Caro a Moncalieri in provincia di Torino, valutato circa un milione di euro.

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