Banda ultralarga

Bonus Pc, Consumerismo: “Liguria ultima, solo 9 attivazioni”. Regione: “Platea beneficiari già estesa”

Secondo la Regione "la scelta iniziale di privilegiare le famiglie dell'entroterra ha determinato investimenti da parte di operatori wireless"

ufficio casa lavoro computer

Liguria. “Il Bonus Pc si è rivelato a tutti gli effetti un flop e oggi, a 4 mesi dall’avvia della misura, a livello nazionale solo il 25,2% dei fondi messi a disposizione dal Governo è stato utilizzato dai cittadini. Numeri che crollano in Liguria, regione che si piazza all’ultimo posto della classifica italiana relativa ad attivazioni e prenotazioni del Bonus Pc”. Lo denuncia Consumerismo No profit, associazione dei consumatori che fornisce oggi i dati pubblicati da Infratel e Mise.

“Su 200 milioni di risorse stanziate per sostenere le famiglie nell’acquisti di apparecchi informatici e nella connessione a internet, solo 50 milioni di euro sono stati effettivamente utilizzati per accedere al voucher per pc e tablet che, si ricorda, vale 500 euro a famiglia (200 euro per la connessione, 300 euro per l’acquisto di strumenti informatici) – spiega Consumerismo – L’8% dei fondi, pari a 16,6 milioni di euro, è stato prenotato dalle famiglie, ma non ancora attivato: rimangono giacenti quasi 133 milioni di euro, con fortissime differenze su base regionale”.

Secondo quanto riportato sul sito del Ministero, la regione che ha utilizzato più risorse è la Campania, con oltre 21.700 attivazioni del bonus pari a 10,8 milioni di euro seguita dalla Sicilia (21115 attivazioni per 10,5 milioni di euro). Fanalino di coda la Liguria, con solo 9 attivazioni e 4.500 euro di fondi utilizzati, lo 0,23% rispetto alle risorse messe a disposizione della regione, e 12 attivazioni prenotate (per ulteriori 6mila euro), seguita dal Friuli Venezia Giulia (61 bonus attivati per 30.500 euro).

“Il Bonus Pc, stando ai numeri ufficiali, si è rivelato a tutti gli effetti un flop, e non ha incontrato il favore delle famiglie anche a causa dei tanti vincoli e limiti insiti nella misura – afferma il presidente di Consumismo, Luigi Gabriele – La conseguenza è che oggi con la Dad milioni di famiglie risultano danneggiate, e quasi uno studente su 10 (l’8% del totale) è di fatto escluso dalle lezioni online, a causa dell’assenza di connessione o di problemi con pc e tablet”.

“La giunta ha già deliberato la modifica dei criteri con cui le famiglie ligure potranno accedere ai voucher previsti dal bando nazionale Mise della banda ultralarga, estendendo la platea dei possibili beneficiari a tutto il territorio regionale – è la pronta replica di Regione Liguria – Il criterio originariamente stabilito dalla giunta regionale, nel maggio 2020, era stato quello di privilegiare le famiglie residenti dei comuni dell’entroterra, per stimolare gli investimenti nelle aree interne non coperte dal servizio e meno attrattive per gli operatori privati. In conseguenza di questa scelta, diversi operatori wireless hanno proceduto ad investire nelle infrastrutture per garantire la coperture di vaste aree interne e quindi a garantire l’offerta del servizio. Tuttavia le domande di voucher da queste aree, ad oggi molto ridotta, ha portato alla scelta di allargare la platea dei possibili richiedenti alle famiglie di tutto il territorio regionale. La delibera approvata dalla Giunta farà scattare da parte del Mise la pubblicazione del bando con nuovi criteri per l’erogazione delle rimanenti risorse disponibili”.

Regione ricorda “che la scelta iniziale, analoga a quella di Toscana, Emilia Romagna, Lazio e Friuli, ha comunque determinato investimenti di operatori privati che, senza poter contare sull’opportunità dei voucher, non avrebbero investito in infrastrutture nell’entroterra. L’estensione dei criteri dal punto di vista territoriale è finalizzata a non perdere l’opportunità di erogare questi finanziamenti, consentendo ad una parte più ampia della popolazione di usufruirne, fermo restando il limite Isee e la capienza dei fondi nazionali che nel riparto per la Liguria ammontano a 2,8 milioni come prima tranche”.

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