Liguria. Dopo la sospensione dei vaccini AstraZeneca da parte di Aifa, che ha creato non pochi problemi alla programmazione della campagna vaccinale, Regione, Alisa e Liguria Digitale sono al lavoro per garantire un appuntamento il prima possibile a coloro che avrebbero dovuto ricevere la loro dose questa settimana. L’auspicio, infatti, è che oggi l’Ema dia parere favorevole all’utilizzo delle vaccino inglese e che possa dunque riprendere la campagna interrotta sul nascere lunedì pomeriggio.
“Chi era prenotato in questi giorni sarà riprogrammato, ma non passerà in coda agli altri“, spiega il presidente Giovanni Toti. Al momento l’intenzione è quella di non spostare l’appuntamento a coloro che lo avevano fissato per la settimana prossima, e nello stesso tempo riempire i “buchi” generati dalle disdette con coloro che avrebbero dovuto ricevere la dose adesso, se necessario anche aumentando i turni dei medici di famiglia e creando quindi nuove agende.
“Purtroppo ci sono state anche moltissime disdette – conferma Toti, che però non fornisce il numero esatto – quindi, compattando le agende, alla fine è possibile che ci siano alcune riprogrammazioni, ma a meno che non ci sia una fortissima incentivazione a fare quel vaccino temiamo che siano meno rispetto a quanto prevediamo”. Tradotto: non è del tutto escluso che qualcuno possa essere traslato, come prevedeva ieri Alisa, ma in linea di massima si cercherà di incastrare qua e là le circa 15mila vaccinazioni saltate questa settimana.
L’operazione è curata direttamente da Liguria Digitale. Giorno per giorno vengono annullati gli appuntamenti tramite sms: ieri ne sono stati inviati 2.284, oggi 3.294. Si conta di ripartire lunedì, ma nulla esclude di organizzarsi già per venerdì se il via libera dall’Aifa arriverà in tempi ragionevoli
Tutto, ovviamente, resta appeso al verdetto finale che arriverà domani dall’Ema. Si attende un via libera, seppur magari condizionato ad avvertenze per soggetti a rischio. Probabilmente verrà organizzata una conferenza stampa dal quartier generale di Amsterdam in cui gli esperti daranno il loro parere sul siero della casa anglo-svedese dopo lo stop cautelativo alle somministrazioni in oltre 16 Paesi europei, Italia inclusa, in seguito ai casi sospetti di trombo-embolia. L’attesa per il responso nelle capitali, a partire da Roma, è fortissima. Ma i segnali appaiono incoraggianti.