Polemica

Albenga, i Fieui contro Melgrati: “Piazza delle Erbe un mortorio? No, era viva anche prima della Taberna”

La replica della Taberna del Foro: "Non è vero. Prima del nostro arrivo, tutti i giovani andavano ad Alassio"

Piazza delle erbe Albenga

Albenga. Non è finita e, anzi, si arricchisce di un nuova puntata, la querelle su piazza delle Erbe e sulla chiusura della Taberna del Foro, nel centro storico di Albenga, che tante polemiche ha provocato.

A scendere in campo, per “difendere “ dal “foresto” sindaco di Alassio Marco Melgrati la piazza ingauna, da lui definita “un posto dimenticato da Dio” prima dell’apertura della Taberna, sono i “Fieui di Carruggi” che, attraverso un post su Facebook hanno voluto replicare alle parole del primo cittadino alassino.

“Poichè si leggono su alcuni giornali dichiarazioni virgolettate attribuite al sindaco (Melgrati) di un Comune vicino (Alassio) alla nostra città (“Dobbiamo ricordare che prima che aprisse quel locale piazzetta delle Erbe era un posto dimenticato da Dio nel centro storico di Albenga, oggi è diventato il centro della movida”) è bene precisare che prima di alimentare polemiche sarebbe necessario riflettere, conoscere le situazioni e, diciamolo chiaramente, amare Albenga“, hanno esordito senza giri di parole di “Monelli Ingauni”.

“Negli anni scorsi Piazza delle Erbe era conosciuta come ‘il salotto di Albenga’, altro che ‘un posto dimenticato da Dio’! Vi si affacciavano il Caffè dei Caruggi dei fratelli Bio, il negozio di frutta e verdura di Capitano, la trattoria ligure di Ulliano, Il ristorante San Teodoro, La cantina di re Carciofo, la libreria Albero Azzurro, un negozio di oggettistica e poi di fiori e tanti studi professionali, molti ancora presenti”, hanno proseguito.

“E noi, come Fieui, abbiamo organizzato spesso in Piazza delle Erbe eventi e spettacoli, di musica, poesia, arte e scienza. Sempre con una grande partecipazione e con uno straordinario coinvolgimento del pubblico. Le foto ne sono una testimonianza evidente. Questo era Piazza delle Erbe, non certo ‘un luogo dimenticato da Dio’. Ripetiamo: era chiamata ‘il salotto di Albenga’. Purtroppo ad un certo punto come Fieui di Caruggi abbiamo dovuto rinunciare a proporre iniziative, eventi, spettacoli per la maleducazione di alcuni nuovi frequentatori della Piazza che disturbavano, incuranti di ogni richiamo, con urla e schiamazzi gli artisti che si esibivano e gli spettatori. Albenga nel cuore”.

Ma, in attesa di una eventuale replica del sindaco di Alassio Melgrati, non è tardata ad arrivare la risposta piccata, a firma di Bruno Robello de Filippis della Taberna del Foro: “I Fieui sono invecchiati. Non ho Facebook ma sono stato informato sulle esternazioni dei Fieui o di Gino Rapa non so chi si sia firmato. Dissento fortemente sulle dichiarazioni poste in essere. C’eravamo anche noi all’epoca di Iuliano, dei fratelli Bio, del verduraio Capitano e del ristorante. Erano buoni tempi dove si collaborava con i Fieui. Hanno organizzato con noi molti eventi e anche validi. Ma i giovani all’epoca andavano ad Alassio, non stavano da noi”.

“Ora i tempi sono cambiati e i giovani, magari anche con la loro esuberanza, li abbiamo fatti rimanere a casa nostra e sono arrivati altri giovani da altre città come Alassio. I tempi sono cambiati, una volta i Fieui non insultavano, ora danno ‘a brettio’ titoli quali ‘maleducati’ non so a chi. A mia memoria mai nessuno ha dato fastidio ai Fieui in piazzetta, anche in nostra presenza”.

Non hanno più organizzato eventi in piazza semplicemente perché nessuno della piazza li ha più voluti, per lo meno noi. Perché i tempi sono cambiati. I Fieui hanno fatto molto per Albenga, hanno anche ricevuto molto ritengo in termini di contributi economici in tutti questi anni”.

Hanno portato nomi altisonanti in Albenga per fare del bene, fatto esibire al teatro Ambra questi vip e poi a casa. Ma fuori dal teatro, in Albenga, sti personaggi noi non li abbiamo mai visti, forse in qualche cantina privata. Passavano per prendere un contributo dai commercianti dopo, e sottolineo dopo, aver messo il logo su di un libricino e mai nessuno ha detto no. Hanno fatto e faranno beneficenza, ma questa nel mio piccolo la faccio anche io. Cari ragazzi, o meglio cari Fieui, i tempi sono cambiati e non crediate in peggio solo perché non vi esibite più in Piazza delle Erbe”, ha concluso De Filippis.

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