Laigueglia-Alassio. Chiese gremite, seppur nel rispetto delle normative anti-Covid, ad Alassio e Laigueglia, dove, questo pomeriggio (5 marzo) le rispettive comunità hanno riservato l’ultimo saluto a Simone Gai e Andrea Forestieri, che hanno perso tragicamente la vita nella serata di lunedì (leggi QUI).
Oltre un centinaio di persone, sia all’interno che all’esterno, erano presenti alla chiesa di San Matteo a Laigueglia. Presenti, tra gli altri, il sindaco di Laigueglia Roberto Sasso del Verme, una nutrita rappresentanza di associazioni sportive e numerose balneari della Riviera. Tanta commozione, palpabile, ammantata da un doveroso silenzio, rotto solo dalla parole dell’omelia del parroco don Danilo Galliani.
“Il dolore esige rispetto e silenzio – ha esordito il sacerdote – Le mie parole sgorgano dall’anima e contengono rispetto, sono gentili, quasi sussurrate. Stiamo vivendo un dolore grande, questo è un addio carico di sofferenza. Ma in questo luogo sacro vogliamo avvolgerlo con un velo di speranza. Siete in tantissimi, tra amici e conoscenti, per dimostrare a Simone, alla sua famiglia ed ai suoi affetti, amore, stima e vicinanza. Simone era un ragazzo di 50 anni, amante della vita, generoso, rispettoso, sportivo, appassionato e pronto a tendere la mano agli amici e non solo. Ma la vita viene da Dio e a lui torna. Noi desideriamo tutti una vita piena, perfetta: è scritto nel nostro cuore. Ma ci rendiamo conto che questo anelito verso la felicità incontra delusioni, lotte, frustrazioni. Anche Cristo fatto uomo volendo portare tutti alla pienezza della felicità ha incontrato sofferenza e morte, che è sembrata avere il sopravvento. Ma Gesú conosce le nostre sofferenze, le ha fatte sue: ci ha insegnato che la vita vince sempre sulla morte e ci da la sicurezza che ora Simone vive in Dio, nell’eternità”, ha concluso il parroco.
Gremita (con molta gente radunatasi anche all’esterno della chiesa) pure la parrocchia di Sant’Ambrogio ad Alassio. Nella sua omelia don Gabriele Maria Corini ha detto: “Siamo ad accompagnare Andrea nella casa del Padre. Quando viene presa un giovane vita, capire è impossibile. Ci sono momenti in cui anche noi sacerdoti restiamo senza parole. Condividiamo il dolore e le lacrime della cara Angela. Il vuoto sembra quasi insostenibile per una mamma che si trova a perdere un figlio in così giovane età. Maria che ha perso suo figlio ci insegna un coraggio che solamente l’amore di una mamma può capire. Giuseppe e Andrea ti sono stati donati e Andrea troppo presto torna nelle braccia del Padre. Preghiamo per il carissimo Giuseppe. Vogliamo esprimere insieme a don Angelo, che vi è stato vicino in altri momenti difficili, la nostra vicinanza come comunità. Il cammino terreno breve é giunto al termine, ma ora è giunto il cammino eterno insieme a Dio. Forse i suoi anni sono stati brevi, ma la grandezza del cuore é stata grande”.
Gai, originario di Salice d’Ulzio (Torino), ma laiguegliese di adozione, si alternava tra il Piemonte, dove lavorava come maestro di sci, e la Liguria, dove faceva il bagnino. Forestieri, invece, dopo diverse esperienze all’estero, lavorava nel settore della ristorazione nel periodo estivo e in inverno eseguiva lavori di giardinaggio (leggi QUI).
Lunedì sera scorso, intorno alle 19,30, si trovavano a bordo dei rispettivi scooter, quando, tra le curve dell’Aurelia tra Laigueglia e Andora, i due mezzi si sono scontrati frontalmente. Un impatto violentissimo, che ha sbalzato a terra i tre uomini a bordo (insieme ad Andrea c’era anche il fratello gemello Giuseppe). Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco, l’automedica del 118 e tre ambulanze della Croce Bianca di Andora, ma per le due vittime, purtroppo, non c’è stato nulla da fare.