Liguria. Sono 66.300 le persone sotto i 65 anni che riceveranno la prima dose del vaccino AstraZeneca nelle prossime settimane: è quanto prevede il piano della fase 3 della Regione Liguria, illustrato questa sera in conferenza stampa, che partirà dunque in parallelo alla fase 2 rivolta agli ultraottantenni che utilizzeranno invece i vaccini Pfizer e Moderna.
La novità però è che il vaccino AstraZeneca, per effetto di una circolare del ministero inviata il 22 febbraio alle aziende sanitarie, si potrà somministrare anche alle persone “vulnerabili” (escluse quelle “estremamente vulnerabili” secondo la definizione governativa, che rientrano nel piano Pfizer-Moderna) con meno di 65 anni. “Saranno individuati attraverso un censimento dei medici di famiglia cui Alisa sta mandando le schede. L’impegno è partire il prima possibile per vaccinarli, anche in parallelo con le categorie prioritarie“, spiega il direttore della prevenzione di Alisa Filippo Ansaldi.
Si partirà comunque con le categorie prioritarie indicate dal ministero della Salute. La fetta più consistente è rappresentata dal personale scolastico docente e non docente, circa 40mila persone in Liguria, che dovranno rivolgersi direttamente al proprio medico di famiglia sia per la prenotazione sia per la somministrazione. A differenza di quanto comunicato ieri dal presidente Toti, il sistema sarà online a partire dall’8 marzo, quindi dal 9 marzo i medici potranno fissare un appuntamento per i propri assistiti. Le vaccinazioni avverranno nei giorni seguenti, a seconda della disponibilità delle dosi, che saranno conservate nei frigoriferi dei farmacisti.
La seconda categoria più numerosa è quella del personale e dei volontari di protezione civile, 10mila persone. Per loro è previsto l’accesso al vaccino tramite medico di famiglia ma anche ambulatori Asl, quindi le modalità sono ancora in fase di valutazione.
Ammontano a 11mila gli appartenenti alle forze dell’ordine in Liguria: anche loro potranno iniziare a ricevere le dosi AstraZeneca e la somministrazione avverrà in autonomia nelle rispettive caserme. Una quota residuale potrebbe invece richiedere l’intervento della Asl. Il piano è coordinato direttamente dalle Prefetture e dovrebbe concludersi entro marzo.
Fanno eccezione i dipendenti della polizia locale e quelli degli uffici giudiziari, complessivamente 4mila persone in Liguria (ma la ricognizione è ancora in corso) che dovranno seguire le stesse modalità valide per il personale scolastico: prenotazione col proprio medico a partire dal 9 marzo e vaccinazione in studio.
A queste categorie si devono aggiungere i 1.300 detenuti nelle carceri liguri che saranno vaccinati direttamente dalla sanità penitenziaria. La scelta di individuarli come categoria prioritaria è data dal fatto che si tratta di comunità chiuse in cui il rischio di focolai incontrollati è molto più alto che altrove.
Per evitare che qualche furbetto possa ottenere il vaccino senza averne diritto verrà fatta compilare un’autocertificazione (con tutte le conseguenze penali previste in caso di dichiarazioni mendaci), ma non solo: “Sono in corso interlocuzioni con il ministero per ricevere le liste dei docenti – spiega Ansaldi – poi il percorso giudiziario non spetta al mondo sanitario, ma avremo modo di fare un controllo incrociato. Vogliamo procedere nel modo più rapido possibile”.
I tempi dipenderanno in gran parte dalle consegne delle dosi. Secondo le previsioni attualmente in mano ad Alisa al 31 marzo dovrebbero essere disponibili 80.100 dosi di vaccino AstraZeneca. Se i numeri fossero rispettati, nel giro di un mese potrebbe essere conclusa la prima tranche di under 65.