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Slitta la riapertura di piscine e palestre, no a ristoranti aperti la sera: il nuovo Dpcm prende forma

Chiusure e divieti non saranno allentati almeno fino a dopo Pasqua

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Roma. La linea del governo Draghi in vista del nuovo Dpcm sarà improntata alla prudenza come ha confermato questa mattina il ministro della Salute Roberto Speranza in audizione al Senato.

La “bussola del nuovo dpcm – ha detto il ministro in aula- sarà la salvaguardia del diritto alla salute”. Speranza ha anche chiarito che il prossimo dpcm “varrà dal 6 marzo al 6 aprile”. e includerà, dunque, la festività di Pasqua del 5 aprile.

La nuove misure che varranno a partire dal 5 marzo saranno varate giovedì o probabilmente venerdì dopo un confronto con le Regioni e con il Parlamento.

L’incubo varianti del Covid-19 spaventa il governo, preoccupato dalla possibilità di una “terza ondata”. Per questo non ci sarà un allentamento dei divieti nonostante le pressioni del centro destra a cominciare dal leader della Lega Matteo Salvini sulle aperture serali per i ristoranti e su piscine e palestre.

Bar e ristoranti resteranno nella situazione attuale e, almeno per ora, non potranno aprire la sera: sarano aperti a pranzo in zona gialla e chiusi in arancione.

E per piscine e palestre arriva un’altra doccia fredda. Come riporta il Corriere della Sera per gli esperti del Cts le palestre e le piscine potranno riaprire soltanto quando il numero dei contagi sarà di 50 persone per centomila abitanti. È un parametro molto basso, nella valutazione che l’Istituto superiore di sanità fa ogni venerdì sul monitoraggio settimanale equivale alla «fascia bianca». 

Nelle prossime settimane gli indicatori potranno essere eventualmente rivisti anche per programmare uno scaglionamento degli ingressi nelle strutture sportive, ma al momento gli scienziati non ritengono di poter concedere il via libera.

A cambiare intanto saranno probabilmente anche le regole per le seconde case: nella direzione che stanno prendendo in questi giorni le ordinanze di alcuni sindaci o governatori per zone specifica: la possibilità di andare nell’abitazione in cui non si è residenti cambia infatti a seconda della fascia di colore attribuita al luogo dove si vive e potrebbe essere vietata in zona rossa ma anche in arancione rafforzato.

Le colorazioni delle regioni in base all’indice di contagio al momento restano quelle attuali: lo conferma il decreto legge pubblicato stamani in Gazzetta ufficiale e che dovrà essere convertito in parlamento. E in zona rossa è già scattato il divieto di far visita a parenti e amici nelle abitazioni private.

Domani mattina alle 9 il governo con i ministri Gelmini e Speranza incontrerà le Regioni per confrontarsi sulle nuove misure.

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