Savona. “Il complesso del San Giacomo deve essere valorizzato in quanto oggi si trova in una situazione di degrado. E’ necessario partecipare al bando Prima – Prevenzione ricerca indagine manutenzione ascolto per il patrimonio culturale, indetto dalla fondazione Compagnia di San Paolo”. A dirlo è una mozione presentata il 26 gennaio dai gruppi consiliari di Savona PD, M5S, Italia Viva, Rete a Sinistra, Noi per Savona e Lista civica Battaglia sindaco.
“E’ necessario che vada preservato il verde pubblico, l’accesso al sagrato e all’abside e che vengano compiuti dei lavori per il consolidamento della chiesa e del suo tetto” spiega Elisa Di Padova, a rappresentanza della minoranza favorevole alla sistemazione del complesso del San Giacomo con la partecipazione al suddetto bando che “si rivolge anche ad attrattori culturali sul territorio ligure e può essere una buona opportunità per il recupero del San Giacomo” continua l’esponente del PD.
Nel dettaglio, il bando “prevede due fasi: una di progettazione (con 25mila euro) e una fase due con un piano triennale di manutenzione – spiega ancora la consigliera – La scadenza per partecipare alla prima fase è il 25 febbraio, quindi abbiamo tutto il tempo per partecipare”. A dare parere favorevole alla mozione che sarà approvata con 17 voti, anche i consiglieri Giusto, Dell’Amico e Olin che hanno manifestato il loro voto in nome di un “recupero urgente” del bene culturale.
A esprimersi contrario alla mozione è invece l’assessore Massimo Arecco che ha affermato: “Il complesso del San Giacomo è un bene di rilevanza storica e sociale per la città, ma il bando non costituisce la soluzione per la conservazione del complesso”.
“Nel nostro contesto, il San Giacomo ha bisogno di opere di recupero e risanamento non presenti nel bando – commenta l’assessore – Il bando si ripete ogni anno e abbiamo sempre cercato di approfittarne, ma nel caso specifico non è quello giusto. Abbiamo pensato di investire in altri bandi che diano denari opportuni per interventi di cui abbiamo bisogno. Per motivazioni puramente tecniche e non politiche quindi mi trovo a non accettare la mozione” conclude Arecco.