Savona. Un vero e proprio terremoto che ha scosso la politica savonese e Ata, e che avrà più di una conseguenza. Sicuramente il coinvolgimento della Procura, con un esposto del MoVimento 5 Stelle che verrà depositato domattina. Poi la decisione dell’amministratore unico di Ata Gianluca Tapparini di sospendere i due dipendenti coinvolti nella vicenda, Angelo Pastorino e Giovanni Cavallo. E infine la richiesta di dimissioni al capogruppo della Lega in Comune, Matteo Venturino, avanzata dagli altri capigruppo ieri sera in una riunione infuocata.
Quale sarà la conclusione al momento non è dato saperlo. Ma di certo la discussione giovedì sera in maggioranza del “piano alternativo” sulla raccolta rifiuti proposto dalla segreteria cittadina della Lega ha dato il via a una serie di eventi i cui sviluppi ora sono impronosticabili. Intorno all’azienda che ha elaborato quel progetto di massima, la Cam Srl, si è creato un vero e proprio giallo: per la tempistica di creazione della società (18 dicembre, 2 giorni dopo la consegna ai leghisti del piano “ufficiale”), per i suoi componenti (due su quattro sono dipendenti di Ata, con accesso a dati sensibili e a rischio di fare concorrenza al loro datore di lavoro) e per i possibili legami con il partito del Carroccio (ben 3 su 4 sono considerati simpatizzanti della Lega). Una partitura confusa, e non è chiaro se cercarne il compositore in Ata o nel mondo politico.
L’ANTEFATTO: IL PIANO “UFFICIALE” DI CONTARINA
A dicembre scorso Ata spa ha presentato un nuovo progetto per la gestione della raccolta dei rifiuti. Il piano è stato presentato lunedì 21 dicembre nella prima commissione consigliare del Comune di Savona da Contarina spa, l’azienda a cui Comune di Savona e Ata hanno affidato il piano industriale: una società di Treviso, a partecipazione pubblica, specializzata nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Una vera e propria “big” del settore, per quantità di clienti e know-how acquisito nel tempo.
Il nuovo sistema integrato dei rifiuti sarebbe caratterizzato da due novità: la raccolta porta a porta “spinta” (con il ritiro, presso ciascun civico, dei rifiuti in determinati giorni e ore) e l’applicazione della “tariffa puntuale” attraverso il dispositivo transponder Rfid (un chip che associa il sacchetto al proprietario, permettendo così di calcolare la quantità di rifiuti realmente prodotta). Il prezzo da pagare sarebbe un aumento del 20 per cento sulla Tari, tassa sui rifiuti, per far fronte agli investimenti necessari (nuovi mezzi e assunzione di 40 persone). La gestione del servizio sarà affidata ad una newco formata da Ata spa (51%) e dall’azienda vincitrice del bando di gara (il restante 49%).
LA LEGA NON CI STA: SPUNTA IL “PIANO” DI CAM
Giovedì 4 febbraio nella riunione di maggioranza viene discusso (IVG lo illustra in anteprima) un “piano” alternativo, elaborato da una azienda di nome Cam Srl e diffuso poche ore prima dalla segreteria cittadina della Lega. Tale progetto di massima (all’interno si citano procedure e tecnologie, ma mancano cifre e dettagli operativi da sviluppare in seguito) prevede un’apertura verso nuove tecnologie e metodologie di gestione, ma senza avere costi aggiuntivi sia per l’amministrazione che per i cittadini. Sostanzialmente, invece della differenziata porta a porta, la strada maestra diventerebbe quella di creare isole ecologiche “intelligenti”, interrate e tecnologiche, con tanto di telecamere per sanzionare i furbetti.
MA “CHI È” LA CAM SRL?
Nelle ore successive iniziano le verifiche, e ciò che emerge crea il caso. Si tratta di una nuova società fondata e amministrata proprio da alcuni dipendenti di Ata. L’amministratore delegato è Angelo Pastorino, che detiene il 10% delle quote: si tratta dell’attuale responsabile dell’area servizi di Ata spa, non esattamente un ruolo di secondo piano. Insieme a lui un collega, il capo area spazzamento Giovanni Cavallo, anche lui con il 10%. Il socio di maggioranza è Marco Pisanello, ufficiale dei carabinieri (ex comandante della stazione di Savona) che detiene il 65% delle quote; il quarto socio è Carlo Cipollina, ex segretario di Dc e poi rappresentante di Forza Italia e Udc, che detiene il 15%.
L’azienda risulta registrata il 18 dicembre, ossia due giorni dopo che il piano di Contarina è stato fornito ai consiglieri leghisti. Il capitale sociale della società, con sede legale in via Cadorna 13/16 a Savona, è di 10 mila euro. L’atto costitutivo è stato firmato di fronte al notaio Claudio Oliva e integrato 10 giorni dopo, il 28 dicembre. L’azienda è stata iscritta al Registro delle Imprese di Camera di Commercio il 14 gennaio ma nelle visure, al momento, risulta “inattiva”. Con così poca storia alle spalle non ha alcun portfolio di clienti né uno storico di progetti presentati o realizzati: sul sito web, però, si accenna alla “esperienza trentennale nel settore dei nostri partner certificati ISO 9001 e ISO 14001”.
UN SITO “MOLTO SEMPLICE”
Sempre stando al sito, la “mission” di Cam riguarda la raccolta di rifiuti e pulizia urbana per la quale avrebbe brevettato anche un trattamento dei rifiuti solidi urbani a ciclo chiuso e un sistema di raccolta che si basa sulla sostituzione dei cassonetti con isole interrate. Difficile avere altre informazioni: il sito (in 4 lingue) è composto di una sola pagina (le varie sezioni in alto rimandano a punti della home page), non presenta alcuna partita iva (è obbligatorio farlo), c’è un pulsante per visualizzare il contatto telefonico ma cliccandoci appare un campo non compilato. Il dominio risulta registrato addirittura nel maggio 2019, quando ancora l’azienda non esisteva; su Whois, però, è impossibile stabilire un collegamento con la Cam (intestatario risulta la Global Domain Privacy di Bergamo).
I DIPENDENTI ATA SOSPESI
Già il fatto che due dei quattro soci siano ad oggi dipendenti di Ata (e anche con cariche di rilievo) mette di fronte a due perplessità. La prima è che Cam Srl, nel suo piano, propone tecnologie e procedure: inevitabile pensare che esista quantomeno la possibilità di porsi come “alternativa” proprio ad Ata. La seconda è che, per elaborare un piano industriale, servono dati e numeri in possesso di Ata ma non pubblici, che vengono forniti all’azienda “consulente”. Dati a cui quindi, teoricamente, Cam Srl (in assenza di un incarico esplicito) non avrebbe accesso.
La posizione di Cavallo e Pastorino non poteva quindi che porli nell’occhio del ciclone. Questa mattina l’amministratore unico di Ata, Gianluca Tapparini, ha sospeso entrambi cautelativamente in attesa di approfondire la questione. Durante questo periodo non percepiranno stipendio; ora avranno 5 giorni di tempo per fornire le proprie giustificazioni all’azienda.
IL LEGAME CON LA LEGA
Ad accomunare 3 dei 4 soci di Cam c’è anche il fatto che siano tutti, più o meno esplicitamente, “in quota Lega”. Tolto Cipollina (che ha una storia politica diversa), gli altri sui social non fanno mistero della loro simpatia. Nulla di male, se non fosse che a presentare quel piano è stata proprio la segreteria cittadina del Carroccio. Ora nel partito è il caos: gli assessori leghisti si sono affannati a prendere le distanze, lo stesso Venturino con una nota ha chiarito di “non aver mai messo in discussione la validità del piano” creato da Contarina, “uno dei massimi player italiani nel campo della raccolta rifiuti”.
Un distinguo che potrebbe non salvarlo dalla mannaia politica: ieri sera, nel corso di una riunione tra i capigruppo a cui erano presenti anche il sindaco Ilaria Caprioglio e l’assessore Silvano Montaldo, Matteo Venturino sarebbe stato invitato a lasciare il proprio incarico. Difficile, secondo i colleghi di maggioranza, che non fosse al corrente dei retroscena della vicenda: da qui la richiesta di dimissioni. Anche se a promuovere quel piano per la Lega secondo loro sarebbero stati principalmente il segretario cittadino Maria Maione e un altro consigliere, Emiliano Martino, da sempre critico nei confronti della proposta di Contarina.
I SOSPETTI DEL M5S
Al di là delle beghe politiche, la vicenda come detto ha già avuto altri sviluppi a differenti livelli. E a tenere banco ora è una domanda: da chi è partito tutto? Sono stati i dipendenti Ata a dar vita a una azienda e poi a proporre il piano ai consiglieri leghisti? Oppure è la politica ad aver proposto all’attuale management di Cam di crearla? Poi c’è la questione sito: quel dominio esiste dal 2019, un progetto dunque che parte da lontano? Registrato da chi? E infine i tempi: come mai l’azienda si è costituita proprio nei giorni in cui il piano di Contarina veniva illustrato? Per fare luce, il M5S di Savona presenterà nelle prossime ore un esposto alla Procura della Repubblica: “Se ci siano profili penali o meno lo deciderà la Procura, ci mancherebbe – precisano – ma dal punto di vista politico è estremamente inopportuno. Un tentativo di tirare una ‘sola’ ai savonesi”.
MARTINO: “UN CASO SUL NULLA, PARLIAMO DEL PROGETTO”
A parlare del piano, nella riunione di maggioranza del 4 febbraio, è stato più di altri il consigliere Emiliano Martino. Che quindi ora viene visto da alcuni come il “promotore de facto” del progetto Cam. “Io ho tirato fuori l’argomento sollecitato dagli altri partecipanti – spiega lui – ma la proposta non è venuta da me. Se ne è parlato sulla scia dell’articolo uscito poche ore prima: dato che qualcuno non lo aveva letto e io sì, ho illustrato i contenuti agli altri. Ma non ho altri ‘ruoli’ nella vicenda se non quello di essere interessato ad ascoltare. Io ho sempre e solo contestato la modalità di raccolta proposta perché non la ritengo idonea per tutte le parti della città e perché vorrei scongiurare in tutti i modi un incremento dei costi”.
“La difficoltà di fare la raccolta porta a porta è un dato oggettivo e confermato da tutti – prosegue – Da qui il mio interesse pubblico per una alternativa, anche di risparmio. Secondo me si sta montando un caso su una cosa che non esiste: preferirei invece parlare nel merito della proposta, per capire se ci sono spunti utili da integrare nel piano. Per il resto – conclude – non credo di essere la persona giusta per commentare, non avendo alcun titolo a farlo all’interno del partito. Non sono l’interlocutore giusto”.