Savona. Avviare un percorso per candidare la città a capitale della cultura: è questo il progetto ambizioso che il candidato sindaco per il Comune di Savona Marco Russo vede per la Savona del futuro.
“E’ ambizioso, richiede coesione, presuppone anche un modo nuovo di pensare la città, come ci insegna l’Agenda Urbana Europea – spiega l’esponente di sinistra -. L’Agenda Urbana Europea ci insegna che il territorio, soprattutto urbano, non deve essere ‘consumato’ ma valorizzato come risorsa ambientale, sociale, produttiva. Questo approccio è essenziale sia per avviare un grande progetto di rigenerazione urbana, intesa come recupero di aree degradate, di risanamento e di recupero dell’esistente, sia per risolvere finalmente le grandi aree del centro città, che da anni rappresentano un dequalificante ‘buco urbano’, davvero occasioni sprecate, e che invece devono assurgere a simbolo della nuova Savona del terzo millennio” sostiene Russo.
“Un progetto di questo genere – prosegue il politico – tiene insieme lo sviluppo sostenibile con la pulizia della città, la mobilità con il welfare, la cultura con la qualità urbana; un progetto come questo riesce se tutti si sentono coinvolti, dal Porto al Campus, dai commercianti agli operatori turistici, i quartieri, lo sport, servizi alla persona”.
“I programmi elettorali non devono più essere un elenco di cose, sempre meno attendibili, o – peggio – di luoghi comuni per soddisfare l’una o l’altra istanza elettoralistica. Devono proporre un’idea di città, con obiettivi collettivi e la strada per raggiungerli” prosegue Marco Russo. Contrario alla cementificazione, “un tema vecchio, che appartiene ad una fase superata della città e dell’economi,; oggi non ha davvero alcun senso porre la questione in quei termini, perché dobbiamo assumere un pensiero nuovo, in linea con il momento della città e dell’economia e con l’Agenda Urbana Europea”.
“La scommessa è di fare convergere tutti sull’obiettivo di dare una nuova identità alla città, nuovi contenuti, nuove idee capaci di attrarre investimenti e persone – continua Russo – L’organizzazione degli spazi, e quindi anche l’edificazione, viene di conseguenza. Quelle aree potranno finalmente vivere e produrre ricadute positive per la collettività, se sapremo instaurare un dialogo su basi nuove, stabilendo obiettivi comuni e facendo discendere da esse le scelte urbanistiche. Questa è la sfida da tempo in corso nelle città più avanzate e Savona non deve restare ai dibattiti superati, ma deve sapersi inserire appunto sulla scia delle città moderne, con tale approccio laico e produttivo ai temi dell’urbanistica” conclude.