Pietra Ligure. “Toti ha promesso che la chiusura del punto nascite del Santa Corona sarebbe stata provvisoria per l’emergenza Covid. Ora pare che a prescindere dall’emergenza manchino medici per poter riaprire. Una cosa è certa: in Liguria per la sanità pubblica si naviga a vista”. Così il Comitato e gruppo social “Nascere a Pietra” torna all’attacco, anche in vista della manifestazione di sabato prossimo con una catena umana organizzata davanti all’ospedale pietrese.
“Da 4 mesi, subito dopo la rielezione di Toti, stiamo assistendo ad ulteriori azioni che impoveriscono la sanità pubblica ligure. Il ponente ligure è stato costretto a chiudere molti servizi come i punti di primo intervento di Cairo ed Albenga, tutti servizi che riguardano la salute dei cittadini in diversi settori, a cui si è aggiunta la chiusura del punto nascite del Santa Corona di Pietra Ligure, mentre interi ospedali vengono privatizzati: Albenga, Cairo, Bordighera”.
“Mamme e bambini costretti a rischiare la vita a causa della eccessiva distanza per partorire in sicurezza. Lunghe attese in macchina per le mamme incinte con le acque rotte fuori dal San Paolo. Si mette a rischio la salute dei cittadini. Perché?”.
“Se si tratta di spendere i soldi pubblici per costruire ospedali da far poi gestire ai gruppi privati o di spendere per macchinari e forniture acquistati da ditte private, la Regione Liguria è in prima linea. Quando si tratta di spendere soldi pubblici per dare un servizio ai cittadini, senza “intermediari” privati, allora cominciano i problemi. Problemi che in breve tempo e se non evidenziati all’opinione pubblica da campagne come la nostra, diventano facilmente “insormontabili”.
“La prima scusa era legata alla carenza di infermieri, una volta evidenziato che quella problematica era risolvibile, si è passati a una seconda scusa legata alla mancanza di ginecologi. Siamo andati a verificare i bandi che ha emanato l’Asl 2 e abbiamo trovato solo bandi a tempo determinato, di certo non particolarmente attrattivi” spiega il gruppo pietrese.
“Suggeriamo quindi di predisporre bandi a tempo indeterminato e valutare possibili benefit, magari legati all’alloggio. Ma perché ora mancano i medici? Buona parte del personale che adesso manca, è legato a pensionamenti o richieste di mobilità per rientrare nella regione di residenza. Queste sono situazioni che l’amministrazione conosceva da anni e poteva gestire per tempo. Se avesse voluto. Si tratta quindi di incapacità di gestire la sanità ligure o della volontà di chiudere reparti ed ospedali pubblici per favorire quelli privati?”.
“Per ribadire la necessità della riapertura immediata del Punto Nascite, confermiamo la manifestazione del 13 febbraio, alle ore 10.00. Catena umana distanziata al di fuori dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure per chiedere a Toti di: “Riaprire presto il Punto Nascite e investire nella sanità pubblica non solo quando ci sono intermediari privati!” conclude il gruppo “Nascere a Pietra”.