Pietra Ligure. Si è conclusa con una sentenza in ambito civile emessa dal Tribunale di Savona la lunga querelle sul caso di via Privata Grotta a Pietra Ligure. Il privato, Francesco Galinetto, di Voghera, che aveva trasformato una via pubblica in una via privata, con tanto di cartelli, dovrà risarcire il Comune e altri condomini.
La vicenda risale al luglio del 2014 quando il privato ha acquistato dal fallimento della società Pietra 2 srl del gruppo Nucera una serie di appezzamenti di terreno, tra cui anche quello di via Privata Grotta (per una cifra di appena 3.500 euro), aprendo un contenzioso con il Comune per rivendicare ad uso privato tutta la via pietrese.
Secondo la procedura fallimentare il terreno, da perizia tecnica e catasto, era indicato come frutteto, ma in realtà fin dagli anni ’70 risultava una strada ad uso pubblico, con condomini, parcheggi, marciapiedi, sottoservizi ed illuminazione (lavori eseguiti nel tempo dallo stesso Comune pietrese).
Segnalazioni, verbali dei vigili urbani, ricorsi e contro-ricorsi: dopo la sentenza del Tar che aveva dato ragione all’amministrazione comunale (disponendo tra l’altro la rimozione di cartelli o segnaletica da parte del privato), anche il Consiglio di Stato ha confermato il dispositivo del pronunciamento in primo grado della giustizia amministrativa. Una querelle giudiziale portata avanti a colpi di perizie, analisi documentali e catastali, da entrambi le parti.
Coinvolti anche una decina di proprietari di immobili e garage della via pietrese, citati in giudizio dallo stesso pensionato di Voghera, che però ha perso la sua battaglia: ora dovrà risarcire in tutto 100 mila euro.
I giudici hanno stabilito che l’area in questione è di “natura pubblica”, per questo ha rigettato le ingiunzioni del signore di Voghera.