Loano. “Noi rivendichiamo la possibilità di esprimere il nome del candidato sindaco del centro-destra sulla base del fatto che siamo il primo partito della città, siamo il primo partito della coalizione che amministra la città, siamo il primo partito in provincia di Savona e il nostro recordman di preferenze nel savonese alle regionali, cioè Brunello Brunetto, è di Loano. Cosa serve ancora per avere il diritto di esprimere in maniera più che legittima un nome?”. A chiederselo è il senatore della Lega Paolo Ripamonti, che a poco più di tre mesi dalle elezioni amministrative (fermo restando il fatto che la tornata elettorale resti confermata per la fine di maggio) cerca di fare un po’ di “ordine” rispetto agli sviluppi politico-amministrativi registrati negli ultimi giorni nella città dei Doria.
Sviluppi che, in estrema sintesi, sono principalmente due. Il primo è la scelta del sindaco Luigi Pignocca di “trasferire” la carica di vice sindaco da Luca Lettieri a Remo Zaccaria; il secondo è l‘endorsement di Angelo Vaccarezza nei confronti di Franco Cenere, due volte primo cittadino loanese, quale possibile candidato “super partes” per il centro-destra.
Partiamo dal secondo elemento. La “candidatura alla candidatura” di Cenere sembra essere a tutti gli effetti una boutade e/o un velato tentativo di porgere il proverbiale ramoscello d’ulivo (affermando implicitamente agli alleati: “Ragioniamo insieme su un nome che vada bene a tutti, ma che non sia per forza schierato da una parte o dall’altra”) tirando in ballo un sindaco che ha amministrato due diversi Comuni nell’arco di vent’anni ma che, a settant’anni di età, non sembra essere intenzionato a tornare in pista per motivi personali e famigliari, preferendo dedicarsi alla seconda carriera di giudice di gare ciclistiche (passione che Cenere coltiva da anni, come testimoniano le moltissime manifestazioni ciclistiche di cui Loano è stata protagonista durante le sue amministrazioni).
Il primo elemento, invece, è quello che più di ogni altro ha sparigliato le carte. Togliere l’incarico di vice sindaco a Lettieri per trasferirlo a Zaccaria a pochi mesi dalla fine del secondo mandato è sembrato a tanti un vero e proprio “dispetto” perpetrato da Pignocca ad un alleato divenuto “scomodo”, con il quale ormai non c’è più molta sintonia e, anzi, con il quale ci sono stati diversi momenti di tensione. Ciò anche e soprattutto a causa dell’appoggio che, in occasione delle elezioni regionali, Lettieri ha accordato al suo collega di partito Brunello Brunetto anziché, magari, a qualche altro candidato loanese di centro-destra.
Tutto questo si inserisce in un contesto di acque già agitate dal fatto che qualche mese fa quattro membri della maggioranza (Jacopo Tassara, Luana Isella, Francesco Paganelli e Noemi Casto) hanno deciso di dare vita ad un gruppo a parte, “misto” nel nome ma piuttosto chiaramente schierato dalla parte di Cambiamo. Un gruppo che, pur confermando la fiducia al sindaco, ha più volte ribadito la necessità di “pensare l’amministrazione della città diversamente da quanto fatto finora” e si è riservato di “valutare di volta in volta le decisioni” da assumere.
Alla luce di questa caotica situazione, il senatore Ripamonti rivendica per la Lega la scelta del candidato sindaco della coalizione di centro-destra. Una rivendicazione che viene fatta “senza arroganza e senza pretese” ma sulla base degli elementi già citati. E non solo: “Lettieri è stato vice di Pignocca per più di quattro anni. Il fatto che Pignocca ora gli abbia tolto questa carica non cancella il fatto che Lettieri possa essere il nostro candidato di riferimento. Lo diciamo da un po’ di tempo”.
In sede di “trattative elettorali” il primo interlocutore di Ripamonti è stato Angelo Vaccarezza nella sua veste di capogruppo e coordinatore di Cambiamo, oltre che (ovviamente) di esperto conoscitore della piazza loanese: “Con Vaccarezza ho parlato diverse volte e mi ha sempre chiesto tempo per fare le proprie valutazioni. E’ ovvio che in certe scelte possano entrare in gioco anche motivazioni di carattere umano e personale, ma politicamente queste non hanno fondamento. Se a Cambiamo non va bene un candidato della Lega, ce lo dicano; se come candidato sindaco non va bene Lettieri, ce lo dicano; se Cambiamo vuole esprimere un suo candidato, ce lo dicano: faremo le nostre valutazioni. Ma lo ribadisco: su Loano rivendichiamo con forza e convinzione la possibilità di poter esprimere un candidato della Lega. Se questo non è digeribile per Cambiamo, allora i suoi rappresentanti si assumeranno la responsabilità politica di non essere riusciti a confermare anche per Loano la coalizione di centro-destra che governa molte Regioni e soprattutto quella del leader di Cambiamo stesso, cioè Giovanni Toti. Al quale, sono certo, non è affatto dispiaciuto che la coalizione di centro-destra da lui guidata abbia ottenuto ampio consenso anche grazie al 38 per cento registrato dalla Lega a Loano. Negli ultimi dieci anni abbiamo dimostrato alla coalizione che amministra Loano grande lealtà. Abbiamo contribuito (in passato in maniera minore, ora in misura molto più importante) alla elezione e alla rielezione di Pignocca. Ciò non può essere dimenticato. E alla luce dei risultati ottenuti dalla Lega negli ultimi anni chiediamo la stessa lealtà”.
A Loano, come detto, gli esponenti della maggioranza simpatizzanti di Cambiamo si sono “staccati” dando vita ad un gruppo a sé, in alcuni casi anche piuttosto critico nei confronti dell’operato del sindaco ancora in carica e “vicino” a certe posizioni dei due gruppi di minoranza. Una situazione che lascia Ripamonti piuttosto perplesso: “Ciò che sta accadendo è un’anomalia figlia della incapacità di qualcuno di gestire le situazioni. Analizziamo le cose. Il sindaco di Loano è di Cambiamo. Quattro consiglieri di Cambiamo si staccano dalla maggioranza e danno vita ad un gruppo a parte, affermano di sostenere Pignocca ma ‘non fino in fondo’. Anzi, lavorano fianco a fianco con i due gruppi di minoranza, uno dei quali è da sempre all’opposizione e usa da sempre toni piuttosto accesi. Inoltre, alcuni esponenti di cambiamo votano contro i provvedimenti di giunta (e se ne vanta pure)”.
“Mercoledì scorso Bozzano e Vaccarezza hanno fatto tesserare per Cambiamo il vice sindaco Angelo Galtieri. Prima di lui era stato tesserato l’ex sindaco Enzo Canepa. Si tratta, ovviamente, di passi fatti per cerare di ricompattare il centro-destra alassino. A Loano, invece, succede tutto il contrario: Cambiamo spacca la coalizione. Noto una certa ‘schizofrenia politica’ determinata non da elementi politici ma personali. Oppure qualcuno ha chiesto di fare una fuga in avanti per ‘segnare un punto’ e dare una dimostrazione di forza senza però essere in grado di mantenere la posizione. Se domani vedremo Cambiamo fare un accordo elettorale con il Pd o la minoranza civica, allora i suoi esponenti locali di Loano si dovranno assumere, davanti ai responsabili regionali e al presidente della Regione, la responsabilità di non aver contribuito alla formazione, anche a Loano, di quella coalizione di centro-destra che tanto bene governa la Regione”.
In questo bailamme, Ripamonti ha le idee chiare: “Noi tiriamo dritti – afferma – Il nostro recordman di preferenze Brunetto ha ben chiara la strada da seguire. Luca Lettier ha il profilo giusto per fare il sindaco. Lo so io, lo sa il segretario nazionale Edoardo Rixi, lo sanno i colleghi parlamentari Francesco Bruzzone e Sara Foscolo. Perciò noi non arretriamo. Gli altri facciano ciò che vogliono. Dopo la revoca della carica di vice sindaco, la candidatura di Luca per noi è imprescindibile. Conosco Franco Cenere anche per i suoi trascorsi da giudice di gare ciclistiche. E’ una persona che stimo. Ma spero che prima di fare il suo nome gli abbiano chiesto se fosse disposto a candidarsi. Se così non fosse, questo sarebbe l’ennesimo scivolone di chi oggi sta cercando esclusivamente di non consentire alla Lega di rivendicare un posizionamento che è frutto di numeri elettorali importanti. Se non possiamo rivendicare la candidatura a sindaco in un comune nel quale abbiamo il 38 per cento dei consensi, in cui abita il nostro consigliere regionale di riferimento per il territorio, in una provincia nella quale siamo primo partito… Cosa dobbiamo avere di più per poter esprimere una candidatura legittima?”
“Se non va bene il nome di Luca, che per noi è quello da esprimere, ce lo dicano e spieghino perché. Perché Luca è un uomo di straordinaria pacatezza (e la sua calma nonostante lo sgarro politico incomprensibile ed arrogante che ha subito lo dimostra), si è sempre occupato degli ultimi, è innamorato della sua città. La gente lo sempre ripagato di questo impegno alle elezioni (e i tanti attestati di stima ricevuti negli ultimi giorni confermano l’affetto che i loanesi hanno nei suoi confronti). I suoi risultati sono figli del suo lavoro. Di fronte ai dubbi rispetto alla candidatura mi domando fino a che punto si possa essere così distanti dalla realtà e, soprattutto, quale sia il motivo dietro questi dubbi. Se i numeri fossero stati invertiti e quindi Cambiamo fosse stato il primo partito, ora questa situazione non ci sarebbe. Per il semplice fatto che gli alleati non ci avrebbero mai dato possibilità di scegliere noi il candidato sindaco. Ma noi sappiamo fare politica e avremmo capito come stavano le cose e quindi agito di conseguenza. Oggi queste condizioni ci sono, quindi di cosa stiamo ancora parlando? Ci siamo fatti andare bene Pignocca per dieci anni, abbiamo sostenuto i candidati di Cambiamo, siamo sempre stati leali, ora è giusto ricevere in cambio la stessa fiducia”.
Quest’oggi Ripamonti incontrerà i responsabili provinciali dei vari partiti centro-destra per parlare di provinciali e amministrative: “Se qualcuno non parteciperà si assumerà la responsabilità di rompere il tavolo del centro-destra – afferma – E su Loano sono certo che troveremo una quadra per un candidato della Lega, che sarà Lettieri. Quando succederà, qualcuno dovrà spiegare ad altri che non potranno essere loro il candidato. Loano è un comune importante, la gestione della sua amministrazione non può escludere componenti politiche”.