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La Culp “Pippo Rebagliati” preoccupata: “Il porto cambia forma per togliere alla sostanza”

"Non escludiamo, nel futuro prossimo, possibili azioni di lotta a tutela del lavoro portuale e dell'equilibrio dello scalo"

Culp Savona

Savona. “Esprimiamo massima preoccupazione per un porto che sembra cambiare nella forma per togliere alla sostanza e non escludiamo, nel futuro prossimo, possibili azioni di lotta a tutela del lavoro portuale e dell’equilibrio dello scalo”. Ad affermarlo, in una nota, sono i membri del consiglio del delegati della Compagnia Unica Lavoratori Portuali “Pippo Rebagliati” di Savona.

“Questo 2021, nonostante le difficoltà oggettive dovute alla situazione pandemica, si apre con il passaggio a socio ordinario dei sei soci speciali ai quali facciamo il nostro in bocca al lupo per il futuro. Ancora una volta la Compagnia Unica Lavoratori Portuali di Savona riesce nel suo impegno di stabilizzare i giovani e dare risposte concrete alle richieste, di flessibilità e operative, dello scalo. Il ruolo della ‘Pippo Rebagliati’ non si limita alla semplice prestazione di manodopera temporanea nel porto”.

“Il modello Savona-Vado con i ‘suoi’ accordi sul lavoro si basa, storicamente, sulla Compagnia Unica che assorbe i cali di traffico allontanando l’ombra della crisi, occupazionale e economica, dovuta ai costi fissi dei terminal, in assenza di navi. Già da tempo, ben prima del coronavirus, la Compagnia Unica è impegnata nella ricerca di soluzioni che permettano il mantenimento delle rese operative e la suddivisione equa delle opportunità di avviamento tra le generazioni presenti nel corpo sociale”.

Ma “il progressivo mutamento delle maestranze, l’aumentare dei turni notturni e di lavoro fisico pesante e l’età media avanzata rendono necessario un percorso di ricambio generazionale della pianta organica, che deve essere volto alla stabilizzazione dei lavoratori interinali. Lo sviluppo del porto di Savona-Vado ci pone di fronte all’ennesima sfida, operativa e sociale, per la produttività dello scalo. Infatti, con l’arrivo di grandi gruppi amatoriali/terminalistici notiamo spiccate tendenze all’utilizzo promiscuo del personale tra terminal, alla ricerca di flessibilità al di fuori dei limiti del contratto collettivo e alla terziarizzazione di operazioni che incidono negativamente, anche, sull’utilizzo dell’articolo 17, la Culp”.

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