Ricorrenza

Incubo Covid, il 25 febbraio 2020 il primo caso in Liguria al Bel Sit di Alassio fotogallery

Assessore Giannotta: "Fare squadra ci ha permesso di superare il periodo peggiore dell'epidemia, sarà quello che ci consentirà di rialzarci"

coronavirus alassio

Alassio. Il 24 febbraio 2020 fu l’ultimo giorno “Covid-free” per la Liguria. Il giorno dopo, infatti, la notizia del primo caso di focolaio Covid-19 in un hotel di Alassio costrinse anche la nostra terra a fare i conti, in modo concreto, con il virus venuto dalla Cina. Domani, dunque, sarà trascorso un anno da quel fatidico giorno: per la Liguria un duro colpo e la consapevolezza che questo virus fosse riuscito ad uscire dai confini lombardi fino ad arrivare, veicolato dai turisti in vacanza, nell’albergo alassino Bel Sit.

Un brusco risveglio, momenti concitati, e poi la comunicazione nell’Asl 2 che non solo dava conferma ai gestori della positività dei turisti al Covid-19, ma indicava l’obbligo dell’isolamento nelle loro stanze, con una volante della polizia all’esterno per scongiurare eventuali ‘fughe’ e transenne tutto intorno all’albergo.

A ricordare il clima e lo sgomento di quei tragici momenti è l’assessore Franca Giannotta nel consiglio comunale di Alassio di ieri sera: “Ricordo ancora i momenti di paura al telefono con il coordinatore dei volontari di protezione civile, Cesare Caviglia e con il vicesindaco Angelo Galtieri. Il Covid era già entrato nel nostro Paese ma per noi era ancora qualcosa di sconosciuto, in qualche modo lontano. Penso a quei giorni e penso anche a tutti gli errori che forse sono stati commessi nel tentativo di assistere persone spaventate, preoccupate, lontane da casa” ha commentato Giannotta.

Il 25 febbraio, Alassio registrava il primo cluster di Coronavirus di tutta la Liguria – continua l’assessore – Lo confesso: ci siamo sentiti soli e preoccupati. Abbiamo fatto squadra: protezione civile, polizia locale, carabinieri, polizia, tutta l’amministrazione comunale, i dirigenti e i dipendenti. Ricordo tutte le difficoltà nell’organizzare il primo pasto per gli ospiti costretti negli alberghi; la difficoltà nel raggiungerli all’interno delle strutture e il coraggio di tanti volontari”.

Non erano numeri, ma esseri umani spaventati, indifesi, soli, lontani dai loro affetti – ricorda Giannotta -. Penso alla difficoltà nell’organizzare il rientro di quelle persone alle loro case e le lunghe telefonate con i sindaci delle loro città in costante contatto con noi tutti. La città tutta attraverso le proprie associazioni di categoria ha fatto comunque sentire la sua ospitalità in un momento così critico”.

“Quei giorni oggi sembrano molto lontani. E in ricordo di quel periodo così complicato nel mese di dicembre abbiamo conferito l’Alassino d’Oro ad Albi Albino che in quei giorni era il simbolo della solidarietà, il nostro tramite con quanti erano obbligati a restare nell’albergo – aggiunge l’assessore alassino – Quei giorni sembrano lontanissimi, ma in realtà siamo ancora qui a lottare per sconfiggere questo maledetto virus”.

Infine, l’assessore Giannotta esprime una nota di speranza per i prossimi mesi: “Fare squadra è quello che ci ha permesso di superare il periodo peggiore dell’epidemia, sarà quello che ci consentirà di rialzarci dopo che ci saremo lasciati alle spalle, spero prima possibile, questa emergenza sanitaria. Credo che ognuno di noi serbi nel proprio cuore un ricordo personale di quei giorni, un ricordo indelebile. Io ho quello di persone che ringrazio a nome di tutta l’amministrazione, con cui ad ogni ora del giorno e della notte mi confrontavo. Un elenco di persone, una squadra che non potrò mai dimenticare: volontari della protezione civile, volontari Croce Rossa, polizia municipale, compagnia carabinieri, giunta e dirigenti”, conclude Giannotta.

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