Scontro

I transfughi leghisti di Savona Capoluogo in appoggio ad Arecco: “I ‘mercanti’ continuano a rimanere e a fare danni”

Il caso Ata continua a tenere banco anche tra le file del Carroccio

Comune di Savona - Palazzo Sisto

Savona. “‘Fuori i mercanti dal tempio’ è una frase che il vice sindaco di Savona Massimo Arecco sta usando da tempo a proposito della situazione della Lega savonese. Tuttavia i mercanti rimangono nelle loro posizioni, seppure con sempre più grande difficoltà, ma soprattutto continuano a fare danni al partito e anche a chi ingenuamente crede in loro”.

Così i consiglieri del gruppo Savona Capoluogo, Giancarlo Bertolazzi, Alda Dallaglio, Silvio Rossi, sostengono la posizione del vice sindaco rispetto alla vicenda del caso Cam. Infatti, Arecco aveva chiesto che venisse “fatta chiarezza sugli eventuali ‘padri politici’ dell’intera vicenda, per evitare che le responsabilità di quanto si sta disvelando, vengano indiscriminatamente e genericamente fatte ricadere sull’intero partito. Ora più che mai lo dichiaro pubblicamente: fuori i mercanti dal tempio”. Non sono mancate le ripercussioni all’interno del partito, il piano dei rifiuti alternativo proposto dalla Lega ha portato alle dimissioni della segretaria cittadina del partito Maria Maione.

“Pur mantenendo la nostra fede leghista – continuano i consiglieri fuoriusciti quest’estate dal gruppo del Carroccio -, abbiamo lasciato il gruppo consigliare della Lega perché impossibilitati a fare cambiare rotta alla dirigenza provinciale del partito dall’interno, come stanno cercando di fare con grande difficoltà quei pochi veri leghisti che sono rimasti”.

“Purtroppo ancora una volta vi sono persone ingenue, che, forse in buona fede, hanno creduto alle promesse di chi non è neppure in grado di valutare la gravità di determinate azioni, o non ha scrupoli nel mandare la gente allo sbaraglio inutilmente, come ultimamente accaduto appunto nel caso Ata”.

“In genere – concludono – gli aforismi hanno sempre un filo di preveggenza e ci piace ricordare la frase del filosofo francese Michel de Montaigne a proposito delle scimmie che si arrampicano troppo in alto sugli alberi; chissà che prima o poi tale preveggenza non si avveri anche dalle nostre parti”.

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