In questi giorni il Consiglio comunale ha appena approvato il nuovo piano dei rifiuti della città di Savona, che verrà inviato al Tribunale per le pratiche di legge dato l’attuale stato aziendale di Ata.
“Noi di Europa Verde vorremmo chiedere alla sindaca e all’assessore alle partecipate: il piano verrà presentato alla città? Perché ad oggi nessuno sa praticamente nulla e, se si aggiunge l’indecorosa vicenda della presunta società creata in ambiente leghista per assorbire o fare concorrenza ad Ata ci permettiamo di capire la segretezza degli atti, ma ora sarebbe bene avviare una operazione trasparenza anche per capire per quale ragione alla fine la città dopo cinque anni di disastrosa gestione aziendale si troverà con un pesante aumento della Tari (20% in due anni) a fronte di una città che definire “sporca” è usare un eufemismo, nonostante l’impegno di lavoratori e lavoratrici dell’igiene ambientale”.
“Vorremmo poi capire quello strano “gioco di scatole cinesi” con Ata, che diventa socia minoritaria di un’altra società (prima a maggioranza pubblica ora non è più chiaro ) con un rapporto azionario 49 a 51%, in quanto non sappiamo ancora come questo sistema interagirà con il gestore unico dell’ambito rifiuti” aggiunge Europa Verde.
E ancora: “Non vogliamo tirare fuori vicende e responsabilità ormai vecchie, di cui si è parlato molto in questi anni se non sperare che l’assessore preposto, con tutta la destra, sia riuscita a mettere da parte le somme per condurre alla fine naturale il ciclo di Cima Montà, facendo osservare che magari una parte dei fondi del fondo regionale di sviluppo poteva essere destinata a questo serio problema ambientale; senza considerare che Cima Montà non ha chiuso per “un destino cinico e baro”, ma perché aveva esaurito tutta la capienza e che l’errore delle amministrazioni di centrosinistra non è stato quello di non aprire una nuova discarica (peraltro qualche esponente locale ci ha pure provato) ma di non aprire una nuova stagione per i rifiuti con una sistema di raccolta porta a porta spinto”.
“Vorremmo poi capire se il piano investirà sulla educazione ambientale dato che dovrà divenire patrimonio comune: solo una cittadinanza cosciente del valore del rifiuto come possibile risorsa, attraverso la riduzione, riuso e la differenziata corretta e spinta, si potranno raggiungere risultati positivi nell’avvio di un piano ancora ignoto a Savona” conclude Europa Verde.