Savona. E’ stato approvato l’ordine del giorno in Consiglio comunale a Savona che si oppone alla realizzazione del nuovo impianto a gas nella centrale Tirreno Power. Il documento è stato presentato dal gruppo consiliare del Pd.
La discussione è approdata nel parlamentino savonese dopo che l’azienda ha presentato l’istanza per l’avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale per la nuova unità a ciclo combinato nella centrale termoelettrica vadese. Il progetto prevede l’installazione di un nuovo gruppo, denominato VL7, alimentato a gas naturale, avente una potenza termica di combustione complessiva pari a circa 1.425 MWt e una potenza elettrica lorda di circa 900 MWe.
“Abbiamo espresso preoccupazione per la costruzione di un nuovo impianto alimentato a fonti fossili che non contribuisce e anzi rischia di ostacolare uno sviluppo dell’area secondo i principi sopra enunciati e dissenso a tale scelta, in assenza della valutazione di una riconversione che possa davvero traguardare una visione di sviluppo a lungo periodo” hanno sottolineato i Dem.
“Si è inoltre richiesto alla Regione Liguria un impegno chiaro in termini di progettualità di sviluppo dell’area anche attraverso piani di sviluppo a breve termine da inserire nelle proposte relative al Recovery Plan e nella programmazione dei Fondi Europei di Sviluppo Regionale 2021-2027 attivando tutti gli strumenti possibili per attrarre investimenti e insediamenti ma nel pieno rispetto dei principi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Le scelte che facciamo oggi incideranno sul futuro del nostro territorio e delle nuove generazioni”.
E ancora: “L’area di Vado/Quiliano è inserita all’interno dell’Area di Crisi Complessa per il quale è stato definito un programma di attività volte alla sua riqualificazione e reindustrializzazione e sono state allocate ingenti risorse sia su fondi nazionali che regionali; il territorio di Vado e Quiliano è stato nel passato fortemente compromesso in termini ambientali e di ricadute sulla salute dei cittadini e non sembrano esserci ragioni occupazionali di grande rilevanza. Oggi la filiera di sviluppo portuale, con l’avvio dei traffici sulla piattaforma di Vado, deve essere potenziata coinvolgendo anche la città capoluogo e tale filiera deve avere la priorità. Non dobbiamo dimenticare che il passaggio al gas rientra nella strategia nazionale come possibile step di transizione dal fossile alle rinnovabili e queste ultime, insieme alle reti di distribuzione intelligenti in collaborazione con il Campus di Savona, devono essere la vera sfida per la transizione ecologica”.
“E’ fondamentale che le iniziative e gli investimenti da avviare all’interno dell’area tengano in debito conto lo stato di attuazione delle misure previste nell’ambito dell’area di Crisi Complessa e siano inseriti in un contesto di programmazione e pianificazione che punti alla crescita e allo sviluppo dell’area in un’ottica di piena sostenibilità”.
“Il rilancio economico ed industriale dell’area deve traguardare gli obiettivi di sostenibilità cogliendo in questo modo anche le grandi opportunità di investimento che derivano dalla programmazione europea 2021-2027 (Green Deal) e dal Recovery Plan” conclude il gruppo Pd a Savona.
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