Futuro industriale

Bombardier, primo faccia a faccia tra sindacati e Alstom: “Piano di rilancio per lo stabilimento vadese”

Confronto sindacale dopo l'operazione di acquisizione di Bombardier Transportation

Bombardier Vado

Vado Ligure. Primo faccia a faccia tra le organizzazioni sindacali di categoria, Rsu e vertici di Alstom dopo che lo scorso 29 gennaio si è conclusa l’annunciata operazione di acquisizione di Bombardier Transportation. Oggi incontro tra le segreterie di Fiom, Fim e Uilm con l’Ad Ing. Viale ed il management di Alstom Italia, nel quale si è parlato del futuro dello stabilimento di Vado Ligure.

“Valutiamo positivamente il fatto che i vertici di Alstom Italia abbiano voluto visitare il sito produttivo ed abbiano voluto incontrarci per un primo confronto conoscitivo in cui sono state delineate alcune delle linee guida che il Gruppo intende seguire: integrazione di tutte le attività che rimarranno ancora per i prossimi 12/24 mesi sotto la legal entity Bombardier in Alstom secondo la politica seguita negli anni passati dal Gruppo, investimenti anche sfruttando le importanti occasioni che saranno generate dalle risorse messe a disposizione dal Recovery Plan” commentano i sindacati.

“E poi la valorizzazione delle competenze presenti in Bombardier, in particolare nel sito di Vado Ligure. Ovviamente abbiamo sottolineato come per noi questo debba essere il primo di una serie di incontro utili per sciogliere alcuni nodi fondamentali, a partire dall’individuazione di una missione industriale chiara per il sito in grado di dare prospettive produttive ed occupazionali stabili per i prossimi anni”.

“Abbiamo infatti sottolineato come da molti anni i lavoratori stiano vivendo una situazione di incertezza che questa operazione industriale deve, dal nostro punto di vista, assolutamente allontanare anche sfruttando nuove potenzialità logistiche grazie alla vicinanza con la piattaforma APM Terminals. La costituzione del secondo gruppo nel settore produzione materiale rotabile al mondo e, a livello nazionale, di una realtà di straordinaria rilevanza per fatturato e per business mette le basi per costruire un futuro produttivo solido con il mantenimento degli attuali livelli occupazionali”.

“Altre domande poste, come il futuro delle attività legate all’alta velocità (esclusa la produzione di 42 casse per 21 treni Zefiro1000 destinati al mercato spagnolo che viene confermata con inizio attività prevista per il prossimo maggio), la collocazione del nuovo Gruppo Alstom nel mercato europeo e le logiche industriali legate alla famiglia di prodotto, troveranno risposta nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”.

“Abbiamo chiesto che tutto avvenga coinvolgendo le organizzazioni sindacali ed i rappresentanti dei Lavoratori perché solo così potremmo sviluppare relazioni sindacali ed industriali virtuose e lavorare congiuntamente per il futuro di uno storico sito industriale, inserito nell’area di crisi complessa savonese, e per quello di tutti i lavoratori con un rilancio anche in termini occupazionali” concludono Fiom, Fim e Uilm.

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