La politica di alassio

Angelo Galtieri passa a Cambiamo di Toti, ritrova l’ex rivale Canepa e l’ombra di Vaccarezza

“Nessun problema con Melgrati”. Il nuovo governo tra la soddisfazione per il ministero del Turismo e la delusione per la conferma di Speranza

Angelo Galtieri

Alassio. Ha gestito con saggezza, da sindaco, i difficili momenti in cui Marco Melgrati aveva dovuto lasciare la carica. Non era facile applicare con rigore la legge e nello stesso tempo tenere conto che la volontà popolare aveva eletto Melgrati sindaco, ma Galtieri c’è riuscito.

Fu una scelta travagliata anche quella di “fare la pace” con Melgrati dopo molto dissidi, ma si rese conto che era l’unico modo per vincere le elezioni e mettersi a lavorare per Alassio.
Adesso ha deciso di aderire a Cambiamo, il movimento di Toti, ma lo ha fatto senza strillare, com’è suo costume, se vogliamo un po’ democristiano: d’altronde la sua estrazione politica è quella e certo non lo nasconde.

Angelo Galtieri, perché Cambiamo?
“Perché rappresenta quel centro moderato in cui mi sono sempre riconosciuto. Dopo tanti anni senza tessera, l’ultima è stata quella dell’Udc nel 2000, ho pensato che fosse venuto il momento di schierarsi, di non sottrarsi ad alcuna responsabilità”.

Nessun problema con Melgrati?
“Assolutamente no, e d’altronde non ce ne sarebbe motivo. Dal punto di vista amministrativo non cambia nulla, da quello politico Cambiamo rappresenta a pieno titolo una delle anime della coalizione di centrodestra”.

Si ritrova in Cambiamo con Enzo Canepa, l’avversario alle ultime elezioni con cui non vi siete certo scambiati complimenti. Nessun disagio?
“Certamente le divergenze amministrative permangono, ma condividiamo gli stessi valori”.

Vi siete parlati?
“Non ancora, ma lo faremo presto”.

Che cosa le ha detto Toti?
“Era soddisfatto, si è assicurato che non ci fossero contraccolpi sull’amministrazione di Alassio. Ho anche parlato con Bozzano in modo che i contorni della mia adesione a Cambiamo fossero ben delineati”.

All’elenco mancherebbe Angelo Vaccarezza…
“C’è sempre qualche angolo da smussare, da parte mia non c’è alcun problema”.

Restituita la fascia tricolore a Melgrati, lei resta vicesindaco e assessore al Turismo. Che cosa sta facendo l’amministrazione?
“Portiamo avanti il nostro programma. Finalmente è partito il ripascimento della spiaggia ma anche molte altre cose. Tutta Alassio sembra un cantiere, c’è anche l’intervento per rendere più moderno il Muretto di Berrino, che presto potrà contenere tutte le piastrelle che attendono di essere sistemate e altre ancora”.

In campo nazionale Cambiamo di Toti fa parte della Grande Coalizione che sostiene Draghi. Luci e ombre: c’è un ministero del Turismo, ma c’è anche un ministro della Salute protagonista del “dispetto di San Valentino”. Che ne pensa?
“Il ministero del Turismo è una cosa buona, anche perché è un ministero con portafoglio e potrà quindi operare con efficacia. La continuità di Speranza alla Salute è un fatto che molti non si aspettavano, perché ha portato avanti una fallimentare politica contro l’emergenza sanitaria che è sotto gli occhi di tutti. Impedire l’apertura dei ristoranti a San Valentino costituisce l’aspetto più eclatante e meno comprensibile. Vorrei non aggiungere altro, per non ricorrere a quel turpiloquio che non mi appartiene”.

A Savona il centrodestra sembra sempre più diviso e il tempo delle elezioni si avvicina. Quale è il suo giudizio?
“A Savona, come a Loano, la situazione del nostro schieramento è preoccupante. Dobbiamo trovare un metodo di lavoro unico per tutti i Comuni, lasciando da parte le ambizioni personali”.

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