Dati 2020

Allarme suicidi in carcere, Sappe: “Nuova struttura nel savonese priorità per il sistema ligure”

Il segretario nazionale SAPPe Michele Lorenzo: "Più operatori per l’assistenza psichiatrica"

GIORNATE FAI D\'AUTUNNO - IL CARCERE SANT\'AGOSTINO DI SAVONA

Liguria. E’ il SAPPe della Liguria a rendere note le statistiche penitenziarie della Liguria nel 2020. I problemi delle carceri liguri sono e restano collegati a una presenza di detenuti superiore a quella consentita. Ma il fenomeno che preoccupa il segretario regionale del SAPPe Michele Lorenzo è l’elevata presenza di detenuti psichiatrici, che condiziona l’attività della Polizia Penitenziaria in quanto sicurezza e incolumità penitenziaria. Al fine 2020, lo specchio dei detenuti ristretti nelle 6 carceri liguri, a fronte di 1.120 posti, è di 1352 detenuti, con una media di circa 128 in meno rispetto al trascorso anno, grazie ad uno svuota-carceri per contenere l’effetto al contagio pandemico. Tuttavia, questa riduzione non ha contribuito a rendere meno problematica la gestione delle carceri ed i dati ne rappresentano la riprova.

La suddivisione tra i 6 istituti della Liguria si presenta così costituita:
Genova Marassi 647 detenuti su una capienza di 521 posti
Sanremo 256 detenuti su una capienza di 240 posti
La Spezia 172 detenuti su una capienza di 151 posti
Imperia 57 detenuti su una capienza di 60 detenuti
Genova Pontedecimo 155 detenuti dei quali 73 donne su una capienza di 96 posti dei quali 43 nel reparto femminile.
Chiavari 65 detenuti su una capienza di 52 posti.

“Oggi, l’ulteriore caratteristica negativa della Liguria penitenziaria è rappresentata dalla presenza di detenuti psichiatrici ingiustamente ristretti nelle carceri, invece di essere curati in appositi centri regionali denominati R.E.M.S. ancora inesistenti in Liguria” – Afferma il SAPPe della Liguria – Inoltre, auspico che l’assenza del carcere a Savona sia risolta, visto la notizia di questi giorni di un ritrovato interesse per l’individuazione delle aree papabili all’edificazione tra le aree di Cengio o quelle di Cairo Montenotte. Sarebbe la volta decisiva, dopo 5 anni di disinteresse”.

Lorenzo poi rimanda agli “angeli del carcere” nonché alla Polizia Penitenziaria che in Liguria hanno sventato 58 tentativi di suicidio, (ben 36 in più rispetto allo 2019) fatto che riconosce al Poliziotto penitenziario un determinante ruolo sociale ed umanitario determinante per la sicurezza. I tentati suicidi sono purtroppo una dolente realtà ai quali bisogna prestare elevata attenzione. – continua nella sua analisi il segretario SAPPe– Ogni morto in carcere rappresenta una sconfitta per lo Stato. Oggi solo la Polizia penitenziaria può sventare i suicidi ma c’è bisogno di maggior personale e maggiore formazione elementi questi carenti in Liguria.

Il quadro degli eventi critici registrati nella carceri liguri nel 2020 dati si raccontano in: 435 azioni di autolesionismo, 399 colluttazioni, 65 ferimenti. Le azioni di proteste sono state 2.290 delle quali 184 casi di sciopero della fame, 32 rifiuto del vitto, 234 danneggiamenti a celle, 920 proteste per le condizioni di detenzione, 1452 proteste con battitura alle inferriate, 74 rifiuti di rientrare nelle celle. Per Lorenzo, questa mole di “criticità” viene contrastata solo dalla tenacia e professionalità della Polizia Penitenziaria, spesso non valorizzata e sempre in forte carenza d’organico, tanto che si conta in solo 130 poliziotti penitenziari.

“I dati sono importanti perché servono per la valutazione di un piano d’intervento, se questi si fossero verificati in un luogo diverso dal carcere, avrebbero suscitato attenzione, fatto scattare il cosiddetto “allarme sociale” e porre i relativi correttivi. Allora, allo stesso modo, quello che accade negli istituti deve trovare analoga attenzione. E’ ovvio – conclude il SAPPe ligure – che la Liguria penitenziaria rimanga intasata ed è indispensabile ragionare per trovare i giusti correttivi; oggi sembrerebbe solo aver preso atto delle problematiche senza altro aggiungere e senza linee guida.”

Come SAPPe, Lorenzo richiama l’attenzione dei politici liguri e della magistratura, perché questo combinato aumento popolazione detenuta/eventi critici, con questa carenza di Polizia Penitenziaria, senza una corretta gestione dei detenuti psichiatrici ed assenza di strutture/assistenza sanitaria, si rischia di compromettere seriamente il futuro assetto sicurezza delle carceri liguri e ciò che ne è collegato.

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