Interrogazione

Varazze, la minoranza attacca: “Introdotto l’irpef per chiusura della Ramognina, ma è ancora aperta”

"Ha anche avuto una proroga per tutto il 2021. Qualcosa non torna se la discarica continua a funzionare e i varazzini pagano come se fosse chiusa"

discarica Varazze Ramognina

Varazze. “Hanno introdotto l’Irpef, tassa comunale mai stata applicata, dicendo che la causa fosse la chiusura della Ramognina, ma non solo la discarica è ancora aperta, ha anche avuto una proroga per tutto il 2021. Qualcosa non torna se continua a funzionare e i varazzini pagano come se fosse chiusa”.

A denunciarlo sono i consiglieri Busso, Cerruti e Lanfranco che chiedono alla maggioranza delucidazioni sull’accaduto. “Abbiamo deciso di presentare un’interrogazione congiunta a risposta scritta. La situazione della discarica comunale gestita da privati è avvolta in una nube di mistero: si parla di chiusura, ci sono delle dichiarazioni del vice sindaco Pierfederici, ma vi sono molti fatti seri e preoccupanti che non tranquillizzano per nulla”.

“La proroga, a favore dell’attuale gestore privato (l’ennesima), è stata già approvata sebbene non ci risulti ancora ottenuto il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale – sottolineano – Non c’è neppure una data certa per la chiusura, nonostante le ripetute dichiarazioni e gli impegni formali di fronte alla città, non esiste un piano economico aggiornato per gestire la chiusura poiché l’ultimo piano sarebbe datato 2008”.

Diversi i punti che i consiglieri vogliano chiarire: “Con l’interrogazione congiunta, intendiamo sapere anche quali sono gli intendimenti della Giunta Comunale sullo stato di progettazione di una strada alternativa per raggiungere le zone della discarica dalla zona di San Giacomo come fu annunciato in passato. Chiediamo di conoscere in base al contratto con i gestori, quali opere di sistemazione definitiva dovrà compiere il gestore privato prima di lasciare il sito, anche questo aspetto oggi non noto. Chiediamo infine, di sapere a quanto ammontano le risorse accantonate negli anni dal Comune per gestire il periodo di post chiusura e quali vertenze risultano esistenti tra il Comune e il gestore oltre all’ammontare del contenzioso”.

“Tutti aspetti importanti e decisivi per un’urgenza ambientale sulla quale non possiamo permettere sia calata una coltre di silenzio a danno della città e con l’aggiunta della beffa finale di conti molto salati da fare pagare ai contribuenti varazzini e di un servizio di pulizia e raccolta non adeguato” concludono Paola Busso, Gianantonio Cerruti e Massimo Lanfranco.

 

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