Liguria. Per i bar e le altre attività commerciali che vendono bevande e alcolici, come le enoteche, divieto di vendita da asporto alle 18, mentre le scuole superiori dovranno adottare forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica per garantire che dal 50% al 75% della popolazione studentesca possa accedere alla didattica in presenza.
Questo è quanto prevede la bozza del Dpcm che sarà in vigore dal 16 gennaio al 5 marzo il cui testo è in fase di definizione in queste ore. Per le scuole dell’infanzia, per le elementari e le medie, prosegue il testo, la didattica continua a svolgersi “integralmente in presenza”. In arrivo inoltre una mini-proroga dell’invio delle cartelle esattoriali: secondo quanto si apprende sul tavolo del Consiglio dei ministri oltre alla richiesta di scostamento ci sarà anche un decreto legge ad hoc per rinviare a fine gennaio la ripresa dell’invio degli atti della riscossione, in attesa di un provvedimento più complessivo.
Ancora stop per gli impianti sciistici che potranno riaprire solo dal 15 febbraio “solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle province autonome e validate dal Comitato tecnico scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”.
Via libera invece alle crociere. La bozza del Dpcm scriverebbe che “i servizi di crociera da parte delle navi passeggere di bandiera italiana possono essere svolti nel rispetto delle specifiche linee guida validate dal Comitato tecnico scientifico”.
Riaprono i musei, gli istituti e i luoghi di cultura nelle zone gialle. I musei saranno aperti dal lunedì al venerdì “a condizione che detti luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali nonché dei flussi di visitatori, garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone”.
Anche nelle zone rosse sarà possibile andare a casa di amici e parenti, in massimo due persone. Lo prevede la bozza del Dpcm in vigore dal 16 gennaio. “Lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata – si legge nella bozza – è consentito nell’ambito del territorio comunale, una volta al giorno, in un arco temporale compreso tra le 5 e le 22 e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale“.
Chi vive nei comuni con meno di 5mila abitanti, dice ancora il decreto, potrà invece spostarsi per una distanza non superiore ai 30 km dal confine, con esclusione dei capoluoghi di provincia”.