Prospettive

Savona 2021, Di Tullio: “La scelta non è tra uno schieramento e l’altro, ma riguarda cosa vogliamo per la città”

"Non si vede neppure nessuna differenza programmatica, né alcuna chiarezza, su temi decisivi come il rilancio della nostra Città"

Livio Di Tullio

Smontiamo l’albero, rimettiamo nelle scatole le palline e i pastori del Presepe. Come ogni anno iniziamo a riadattarci alla normalità. Solo che quest’anno non lo possiamo fare perchè c’è il COVID, c’è ancora anche se lo conosciamo meglio e ognuno di noi ha deciso quanto sia effettivamente pericoloso. Non siamo uniti di fronte al nemico. C’è poco da fare. La percezione della misura del pericolo varia dalla singola condizione di ognuno di noi.

Tra i tanti danni che il COVID ha fatto e sta facendo c’è anche quello di averci negato il diritto alla Città, costretti come siamo a regolare la nostra socialità sulla base di colori. Giallo, arancione, rosso in attesa del desiderato bianco. Nel deserto che è diventata Savona come tutta Italia, le luci dei negozi mancano tantissimo, le serrande chiuse danno angoscia, camminiamo di fretta. La notte che era stata sconfitta prima dall’illuminazione a gas e poi da quell’elettrica ha ripreso la Città e noi che la consideravamo il momento della ricercata solitudine o della trasgressione, ne siamo spettatori chiusi dietro una finestra. L’arcipelago urbano costituito tra Savona e i Comuni della zona e che noi consideriamo tale solo per obsolete scelte amministrative perchè in realtà viviamo come se fossimo un unico Comune, è di nuovo un ostacolo a muoverci e a incontrare.

La pandemia ci ha tolto tante cose. Il diritto alla Città è quello più grande, quello più concreto e il meno percepito. In un articolo di Giandomenico Amendola, ripreso da Repubblica, “Il diritto alla Città” che fu il grido del filosofo Henri Lefebvre nel 68 francese torna d’attualità. In allora venne percepito come destinato solo ai poveri e agli esclusi ma come ricorda l’autore dell’articolo: “Esso era ed è un urlo e una domanda di affermazione e di garanzia dei diritti dell’abitante e del cittadino, dei diritti anche soft o miti per dirla con Bobbio, ma diritti che pretendono attuazione. Esso costituisce una sorta di lente attraverso la quale in negativo possiamo vedere la città quale è e quella che vorremmo e che pretendiamo. Oggi, proprio nel momento in cui la pandemia ce la sta sottraendo, che capiamo quanto la città ci dia e di quanto, soprattutto, dovrebbe darci. Ci rendiamo conto di quanto è giusto chiedere e pretendere. Sono i nostri diritti che, senza pretesa di esaurirli, sono il diritto all’inclusione anche spaziale, alla diversità, all’identità, alla salute, al tempo libero, alla crescita culturale, all’habitat (che, più ampio dell’abitazione, si estende alla prossimità ed agli spazi pubblici), alla socialità, alla bellezza, ad un ambiente sano. Nel diritto alla città ci sono i diritti dei cittadini e degli abitanti più deboli e vulnerabili come le donne, i bambini, gli anziani ed i nuovi arrivati. Il quando è incerto ma il virus se ne andrà. Il diritto alla città che oggi stiamo riscoprendo sarà riaffermato perché nel dopo dell’epidemia bisognerà costruire un mondo ed una città migliori. E questo dovremo farlo tutti insieme.”

A pochi mesi dalle elezioni comunali che, anche per il COVID, sono di straordinaria importanza, di questo dovremmo parlare. Possibilmente senza barriere politiche anche perchè non si vede nessuna differenza tra gli schieramenti che non sia la “presunta” ideologia o temi del passato. In verità non si vede neppure nessuna differenza programmatica, né alcuna chiarezza, su temi decisivi come il rilancio della nostra Città.

Il “civismo” savonese dovrebbe essere esperienza autonoma non legata agli schieramenti, capace di parlare a tutti i Cittadini. La Legge elettorale per i Comuni è molto chiara. Due turni. Con la possibilità di apparentamento al secondo turno. Per i Cittadini Savonesi più sensibili al destino della Città la questione non è se stare con il PD e con i suoi satelliti oppure con la Lega. Questa scelta la faremo alle Elezioni nazionali e la mia la sapete già. La scelta è cosa vogliamo per Savona.

[L’autore dell’articolo è ex vice sindaco di Savona ed ex segretario provinciale del Pd]

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