Savona. Lunedì 25 gennaio gli studenti delle scuole superiori in Liguria torneranno in classe. Come si è organizzata la nostra Provincia? Si riusciranno a ad evitare gli assembramenti a cui abbiamo assistito all’inizio dell’anno scolastico fuori dagli istituti e all’interno dei bus? Questi gli interrogativi di molti studenti e delle loro famiglie che, dopo numerosi rinvii, vogliono tornare sui banchi in piena sicurezza.
Nell’ultimo mese, numerosi gli incontri tra Prefettura, sindaci, dirigenti scolastici e Tpl per discutere su controlli fuori dalle scuole e un piano trasporti ad hoc, che ha visto protagonisti anche gli stessi studenti con la figura del “mobility manager” , ovvero un rappresentante di ogni istituto, responsabile del trasporto e di comunicare il nuovo piano ai compagni. Un progetto che i ragazzi delle superiori hanno accolto con interesse ed entusiasmo: “Siamo contenti che abbiano deciso di coinvolgerci essendo noi parte in causa” dicono ad esempio Sabrina Ottonello e Cecilia Crifò dell’Istituto Mazzini di Savona.
In molte scuole sono stati effettuati dei sondaggi sui social e whatsapp, volti a raccogliere le esigenze e le varie segnalazione degli studenti. “Abbiamo chiesto ai rappresentanti di classe e ad un rappresentante per ogni zona quali fossero le problematiche legate al trasporto. Le difficoltà maggiori erano legate agli studenti fuori sede, soprattutto Stella e Finale, ma Tpl ci ha dato la disponibilità ad aumentare le corse. Sia al mattino che all’uscita da scuola, ci riteniamo soddisfatti” commenta Matteo Poinelli, mobility manager del liceo Della Rovere di Savona
Un po’ di scetticismo invece per il liceo Chiabrera: “E’ vero, le corse sono state aumentate, ma essendoci gli ingressi scaglionati qualche studente rischia di rimanere senza autobus a seconda dell’orario di ingresso. Inoltre siamo stati informati che non ci saranno dei veri e propri controlli sugli autobus per vigilare sulla capienza al 50%. Sarà discrezione dello studente scegliere di salire sul mezzo pubblico o attendere quello successivo a seconda di quanto sia ‘pieno’” dichiara Stefano Satta.
“Rimane un altro interrogativo – sottolinea ancora il mobility manager del Chiabrera – A settembre la situazione era veramente critica, i bus erano affollati e questo può aver contribuito alla seconda ondata. Perché un piano così dettagliato è stato studiato solo ora?”.
Ma non solo i trasporti, le preoccupazioni riguardano anche gli assembramenti all’ingresso delle scuole, difficili da evitare quando il distacco tra i due orari di ingresso è di appena 5 minuti e quello di uscita uguale per tutte le classi, come avvenuto a settembre. Si è quindi deciso di distanziarli di un’ora e di preparare un piano di coordinamento e controllo fuori dalle scuole. Nelle quali, lo ricordiamo, sarà presente solo il 50% degli studenti totali: il che, nel savonese, significa che a tornare tra i banchi saranno oltre 5.450 ragazzi.
A Savona la polizia locale sarà presente davanti a tutti gli istituti superiori, con pattuglie che si occuperanno di controllare che non si verifichino assembramenti. Sia nel capoluogo che ad Albenga e in Valbormida è stata chiesta anche la collaborazione di volontari della Protezione Civile, che faranno assistenza alle fermate dei bus. L’idea è non solo di effettuare un’opera di vigilanza, ma anche di sensibilizzazione all’uso della mascherina e al rispetto del distanziamento.
La macchina, insomma, “è pronta”. Sicuramente più di quanto accaduto qualche mese fa. Ma la “prova del nove” arriverà solo lunedì, quando gli istituti apriranno materialmente i battenti e si potrà capire se il piano è adeguato.