Ricorso

Riapertura scuole, il Tar convoca le parti: attesa per la decisione

Nelle ultime ore l'ipotesi di Toti per tornare in classe il 25

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Liguria. Attesa per la decisione del Tar della Liguria sul ricorso presentato da alcuni genitori e studenti contro l’ordinanza regionale che, venerdì scorso, ha rinviato a data da destinarsi il ritorno alla didattica in presenza per almeno il 50% degli studenti delle superiori.

Il testo depositato dall’avvocato Gian Maria Laurenti chiedeva la sospensiva dell’ordinanza e quindi la riapertura delle scuole. Anche un altro gruppo di genitori, riuniti in un’associazione, ha avanzato la stessa richiesta. E i legali dei ricorrenti, insieme a quelli della Regione Liguria, sono stati convocati per domani, mercoledì, al pomeriggio, per discutere della questione. Solo dopo, quindi, ci sarà una decisione.

Quelli liguri non sono i primo ricorsi per la riapertura: in Lombardia e in Emilia Romagna i tribunali amministrativi hanno recentemente dato ragione ai comitati. Nel caso della Lombardia si è giudicato irragionevole non aprire le scuole di fronte a un rischio solo teorico di assembramenti mentre in Emilia si è contestato il principio dell’intervento della Regione con provvedimenti più restrittivi rispetto alla normativa nazionale.

Nei giorni scorsi il parere del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti era mutato, sul tema, in base anche all’andamento dei contagi. Se in passato il governatore era stato tra i primi fautori della riapertura il più presto possibile, dopo la fine del periodo vacanziero aveva invece assunto un atteggiamento più cauto anche in base all’aumento dei casi positivi al coronavirus in Liguria.

Nell’ultima settimana aveva affermato che sarebbe stato poco coerente da parte del governo imporre la riapertura degli istituti superiori in una regione “arancione” e che sarebbe stato improbabile riaprire non solo il 18 gennaio, ma persino il 25. Ieri però, alla luce di un calo dell’Rt e dell’incidenza, l’ipotesi di una riapertura lunedì prossimo è tornata realtà.

E quanto sulle polemiche di oggi in Consiglio regionale: “Il consigliere Rossetti fa poca strada se vuole una facile strumentalizzazione politica con la presentazione di un ordine del giorno, evidentemente finalizzato solo a quella. Regione riconosce pienamente il valore e l’importanza della scuola in presenza, purché sia in sicurezza e in costanza, definitiva: è su questo che abbiamo lavorato con la massima cura con piani già predisposti, perché il problema non è né organizzativo né di trasporti. Quello che Regione vuole è, sulla base di dati consolidati sui contagi, aprire il più possibile incluse le scuole, con responsabilità, equilibrio e buonsenso, a fronte di indicazioni del governo confuse e contradditorie, per cui in alcuni settori bisogna chiudere tutto e in altri aprire tutto, con un’emergenza pandemica enfatizzata o minimizzata a fasi alterne” afferma l’assessore all’Istruzione e Formazione di Regione Liguria Ilaria Cavo.

“Prima di polemizzare inutilmente – aggiunge Cavo – Rossetti dovrebbe chiedere chiarezza al suo governo, cosa che per altro i presidenti di regione hanno fatto all’unanimità, anche quelli della sua parte politica, con una richiesta di incontro urgente a ministro Speranza. Ad ora infatti i pareri nazionali sono assolutamente discordanti con il Cts che dice di riaprire, l’Istituto Superiore di Sanità che chiede prudenza e il consigliere del ministro della Salute Speranza, Walter Ricciardi che non solo mette in guardia sulla pericolosità di una riapertura in termini di aumento dei contagi ma auspica addirittura un lockdown”.

Per quanto riguarda il ricorso pendente al Tar, “domani i magistrati ascolteranno anche la nostra posizione, alla base dell’ordinanza, prima di assumere una decisione”, conclude Cavo.

Sul fronte dei trasporti, l’assessore Gianni Berrino aggiunge: “Il consigliere Rossetti evidentemente è poco informato perché non sa che il piano dei trasporti per la Liguria è stato redatto dai Prefetti su incarico del Governo, di cui l’esponente del Pd fa parte col suo partito, ed è economicamente sostenibile. Oggi in Consiglio non ho detto che non ci sono abbastanza soldi, ma che per ora non sono arrivati da Roma e che speriamo arrivino al più presto. Per adesso quindi non c’è necessità di fondi ulteriori rispetto a quelli che sono già stati stanziati dal ministero che, come ho già detto più volte, sono sufficienti per la nostra previsione di spesa per i servizi supplementari relativi al trasporto scolastico”, conclude Berrino.

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