Sinergia

Recovery Plan, Toti propone una commissione ad hoc in consiglio regionale. Sansa: “Saremo costruttivi”

Sansa: "Grande occasione". E Tosi (M5S): "Basta giochi politici, ora lavorare insieme per il bene della Liguria"

Sedi istituzionali e palazzi del governo

Liguria. Questa mattina il presidente della giunta regionale Giovanni Toti è intervenuto in apertura di seduta illustrando il piano elaborato dalla giunta regionale sul Recovery Fund.

“Il Recovery” – ha premesso il governatore – è un piano nazionale che pure investe in materie di competenza regionale, molto spesso concorrente, in taluni casi addirittura esclusiva e non è stato ancora stabilito tra i livelli di Governo del Paese quale sarà lo spirito, ma soprattutto la tecnicalità del coinvolgimento per dipanare i fondi sui grandi assi previsti dal “Recovery”.

A questo proposito Toti ha ricordato che domani ci sarà un incontro ai vertici tra, il Presidente del Consiglio, e la Conferenza delle Regioni, per chiarire alcuni aspetti tecnici proprio circa le competenze sulle materie concorrenti. Toti ha illustrato l’iter a livello nazionale e regionale del Recovery e ricordato che il 12 gennaio scorso, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Piano nazionale di ripresa e resilienza ‘Next generation Italia’, che costituirà la base di discussione per il confronto con il Parlamento, le Istituzioni regionali e locali, le forze economiche e sociali, il Terzo settore e le reti di cittadinanza ai fini della sua adozione definitiva: ‘Nell’ambito del ‘Next Generation’ il più importante strumento economico previsto è il dispositivo per la ripresa e la resilienza, finalizzato al sostegno di investimenti e riforme degli Stati membri che sia di impulso ad una rapida e duratura ripresa delle economie nazionali”.

In merito al ruolo delle Regioni, il presidente ha spiegato che la Cabina di regia delle Regioni ha più volte condiviso la richiesta al Governo di chiarire la metodologia con cui si sta definendo il Piano nazionale per la ripresa e resilienza. Rispetto alla Liguria il presidente ha aggiunto: “La cabina di regia dell’Anci ha presentato alla Giunta regionale un documento riassuntivo all’interno del quale sono state raccolte le diverse proposte progettuali, che sono state suddivise sulla base delle sei Missioni nazionali”.

Toti ha proseguito spiegando che dopo la conclusione di questa prima fase, l’attività istruttoria è proseguita catalogando i progetti presentati all’interno di sei Missioni del PNNR ricordando che i fondi vanno utilizzati entro il 2016: “La matrice utilizzata dalle Regioni è esattamente la matrice autorizzata dal Ministero di economia e finanza del Governo, ovvero inserire all’interno del ‘Recovery’ tutti i progetti, anche già finanziati da diverso capitolo di bilancio dello Stato. Questo, evidentemente, perché comporta il fatto che i progetti che abbiano già un capitolo di bilancio consentono di essere realizzati nei tempi previsti dal ‘Recovery’ e, se finanziati dalle risorse del ‘Recovery’, possono essere definanziati nei precedenti capitoli di bilancio per utilizzare quelle somme, che a quel punto residuano nel bilancio dello Stato, della Regione o degli Enti di spesa per ulteriori iniziative’.

Quindi secondo il presidente è possibile che nel dibattito che seguirà, così come nel dibattito tra Governo e Regioni, vi siano argomenti singoli che riguardano soprattutto le grandi infrastrutture o le grandi riforme di sistema già finanziate dal Governo nazionale nel corso degli anni che vengono ritrovati all’interno del Piano del “Recovey”; e fra queste ipotesi ha citato la diga del Porto di Genova, la ferrovia del Levante, la ristrutturazione della rete viaria nazionale come la statale Aurelia: “A seguito della valutazione delle priorità progettuali, il 13 novembre scorso, la Giunta regionale – ha aggiunto – ha approvato il Programma strategico contenente i macro progetti individuati da tutte le Istituzioni e il relativo importo totale suddiviso per Missioni ed è stato trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni, un lavoro di raccolta delle priorità progettuali confluite nell’elenco approvato dalla Giunta regionale» al di là delle risorse del ‘Recovery’ che verranno effettivamente assegnate alla Regione Liguria”.

“Siamo ancora, evidentemente, in una fase di programmazione, ma il piano non contiene ancora indicazioni precise su quelli che saranno i soggetti attuatori del Piano stesso, se i livelli di Governo subordinati o direttamente i Ministeri attraverso le proprie articolazioni di spesa. L’attività di verifica e di approfondimento, che in questi giorni le strutture stanno conducendo, è dunque finalizzata – sulla base del Programma strategico approvato dalla Giunta lo scorso novembre – ad individuare quali progetti siano più rispondenti al Piano governativo”.

A livello regionale “i progetti sono stati selezionati anche sulla base della rispondenza alle esigenze specifiche strategiche per i territori di riferimento, quali il contrasto al “digital divide”, lo sviluppo sostenibile, gli obiettivi ritenuti prioritari per superare le problematiche relative al dissesto idrogeologico, all’efficientamento delle infrastrutture e al superamento dell’isolamento territoriale della Liguria, gli interventi di politica attiva del lavoro per incrementare gli sbocchi occupazionali, l’inclusione sociale e lo sviluppo dell’economia del mare, la valorizzazione delle opportunità di turismo culturale; ovvero il lavoro che si è cercato di fare ovviamente di compatibilizzare con gli indirizzi indicati dalla Commissione europea e di conseguenza dal Governo” ha detto ancora Toti.

Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa Presidente) ha dichiarato: “Abbiamo davanti a noi una grande occasione e la possibilità di lasciare un segno che cambi il destino della nostra terra. Avremo molte critiche da presentare alla bozza che ci è stata consegnata – ha proseguito – ma saremo costruttivi perché oggi si vince o si perde tutti insieme, e metteremo a disposizione le nostre competenze e la nostra passione”.

Sansa ha aggiunto: “Se lavoreremo insieme, saremo felici anche se il merito dei risultati andrà a voi (la giunta e la maggioranza, ndr) ma l’importante è che la Liguria non perda questa occasione irripetibile”. Il consigliere ha illustrato le conseguenze negative se verrà persa l’occasione del Recovery Fund. “Tuttavia – ha sottolineato – e lo dico, non per accendere il dibattito, ma per poterlo arricchire, la bozza della giunta sembra scritta 20 anni fa, guarda al passato e non al futuro e oltre il 70% delle risorse sono destinate alle infrastrutture, sembra una semplice lista della spesa, mentre i progetti da realizzare devono accrescere il senso di appartenenza al territorio” e ha invitato la giunta ad avviare un confronto non solo con l’opposizione, ma anche con la società civile e, appunto, il territorio. Sansa ha chiesto, fra l’altro, più incentivi abitativi per gli studenti fuori sede, interventi per la protezione ambientale, spazi creativi per i giovani, tutele e garanzie per le madri, progetti per arginare il disagio e la marginalità, nuove offerte turistica legate alla cultura, all’agricoltura e all’enogastronomia.

Selena Candia, consigliera regionale della Lista Sansa, ha dichiarato: “Il piano di finanziamenti europei si chiama Next Generation EU, proprio perché è rivolto alle nuove generazioni. Ma la Regione non ha ancora chiesto ai giovani cosa vogliono. Per questo dobbiamo subito coinvolgere le associazioni, i gruppi e i movimenti di giovani della Liguria, per ascoltare le loro richieste. Per la consigliera “è urgente coinvolgere i giovani perché il piano della Giunta Toti non garantisce una società più giusta, attenta alla riduzione delle disuguaglianze, sostenibile e digitale. Su 209 miliardi che spetteranno all’Italia, la Liguria ha creato un piano da oltre 25 miliardi (più del costo di Ponte sullo stretto, del Mose e del Tunnel del Brennero messi insieme), che prevede opere ferme da anni». Molti progetti però non c’entrano col Next Generation EU, che punta a trasformare il nostro sistema socioeconomico: “Significa ridurre la produzione di rifiuti, non creare nuovi inceneritori; incentivare l’uso della mobilità sostenibile, non costruire nuove strade. Ma il piano elaborato dalla Giunta non va in questa direzione. Per esempio «L’UE chiede almeno il 20% di investimenti per la transizione digitale: la Liguria ne prevede il 6,7%. E chiede almeno il 37% di investimenti nella rivoluzione verde e nella transizione ecologica: la Liguria si ferma al 5,4%. E tra i soldi chiesti da Toti ci sono 103 milioni per un inceneritore e 100 milioni per un gassificatore. Servono invece servizi come scuole, digitale, sanità territoriale e trasporti pubblici, soprattutto per nelle periferie delle città e nelle aree interne. La crisi pandemica ha reso più profonde le disuguaglianze e quindi servono interventi ad hoc per aiutare i cittadini. «Ma non si trova nulla a riguardo nella proposta di Toti e i suoi”.

“Dovremmo puntare – continua Candia – sull’economia circolare; sui trasporti pubblici e la mobilità alternativa; valorizzazione di parchi e sentieri; agricoltura sostenibile, con aiuti ai giovani per l’accesso alla terra, le coltivazioni biologiche e la filiera a km 0; energia da fonti rinnovabili; reti efficienti di distribuzione dell’energia e molto altro ancora. Per quanto riguarda l’equità di genere, uno dei temi portanti della politica della Lista Sansa e della consigliera Candia: «Servono misure per dare le stesse opportunità di studio, lavoro e stipendio. Per esempio: lotta alla dispersione scolastica; formazione delle donne per lavori qualificati; potenziamento degli asili nido, delle scuole per l’infanzia e del tempo prolungato; servizi di cura degli anziani  e potrei proseguire a lungo”.

“I giovani di oggi e di domani hanno bisogno di tutela del territorio, garanzie di poter studiare, un lavoro sicuro e sano, case a prezzi decenti in zone non inquinate», conclude Candia. «Attuare la transizione ecologica e puntare all’equità significa creare lavori di qualità valorizzando le potenzialità del nostro territorio, senza rubarlo alle nuove generazioni” ha concluso.

Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha dichiarato: “Oggi è l’inizio di un percorso e mi pare che da parte della giunta ci sia un atteggiamento di comprensione della difficoltà della fase attuale e della necessità di un ruolo di coinvolgimento attivo e chiedo che questo atteggiamento sia trasformato in azioni concrete». Il consigliere ha sottolineato: “Non si sa ancora come i fondi saranno distribuiti alle Regioni, sappiamo che ci sono alcune opere ritenute importanti dal Governo, e alcune riguardano la Liguria ma, quando avremo queste certezze, occorreranno una gestione partecipata e una programmazione chiara dei fabbisogni dei territori riempiendo i contenitori di contenuti”.

Secondo Garibaldi “è necessario un grande coinvolgimento delle associazioni e della società civile e ha illustrato i tre filoni che devono ispirare il piano: donne, giovani e divari territoriali. Secondo il capogruppo del Pd-Articolo Uno «il Consiglio può funzionare da cabina di regia del confronto fra tutti i soggetti che, a vario titolo, dovranno esseri protagonisti di questo progetto”. Il consigliere ha sottolineato l’importanza della sostenibilità e dell’innovazione, il contrasto della disoccupazione giovanile e il sostegno alla gestione dei figli: “Dobbiamo costruire questo percorso tutti insieme con uno spirito di collaborazione perché non possiamo fallire come Ente Regione quando saremo chiamati, fra pochi mesi, a fare scelte che peseranno per i prossimi vent’anni”.

Paolo Ugolini (M5S) ha affermato: “”La sfida è immensa e l’opportunità unica. Ma riusciremo a coglierla ponendo i giovani al centro dell’agenda? Sono loro che oggi hanno bisogno di superare le criticità, messe recentemente a nudo da uno studio secondo cui chi ha più patito le conseguenze della pandemia è la fascia tra i 18 e i 34 anni: circa il 32% dichiara ad esempio di soffrire di disagio, senso di isolamento, assenza di speranza nel futuro sotto l’aspetto emotivo, economico e lavorativo. Di questo passo rischiamo il depotenziamento del nostro capitale sociale”.

“L’Unione Europea ci chiede di concentrare le risorse del Recovery su pochi progetti a elevato moltiplicatore. All’Italia è stata assegnata la fetta più consistente dei fondi che, se ben utilizzati, consentiranno al nostro paese e alla nostra regione di ripartire dopo il terremoto della pandemia. Un piano straordinario che non a caso si chiama Next Generation EU e il cui obiettivo mi sembra molto chiaro – ha proseguito – pensare alle prossime generazioni, investendo nel futuro dei nostri giovani. E noi ne abbiamo bisogno come non mai: la Liguria è infatti una delle regioni dove la condizione giovanile è tra le più allarmanti. Con l’avvento del coronavirus, infatti, le nuove generazioni hanno visto chiudere scuole e università: molti che avevano iniziato a lavorare hanno visto scadere i propri contratti e si sono ritrovati disoccupati, senza nessuna colpa e poi senza cassa integrazione, senza sussidi. Giovani lavoratori e studenti che ora sono interamente nelle mani del cosiddetto welfare familiare”.

“Ogni nostra decisione oggi inciderà pesantemente sul domani dei nostri figli: saranno loro a dover restituire quei finanziamenti. Il nostro piano di ripresa e resilienza deve dunque partire da un forte sostegno alle politiche giovanili e contestualmente all’innovazione. Servono: piani per migliorare la preparazione degli studenti e la quota di diplomati e laureati; progetti per il loro inserimento nel mondo del lavoro evitando anche la fuga dei cervelli; azioni per la completa digitalizzazione del mondo della scuola, dell’università e della ricerca. E va colmato il digital divide: siamo incredibilmente indietro e paghiamo lo scotto di anni di sostanziale stagnazione degli investimenti nelle reti di telecomunicazioni fisse. Serve poi equità: si usino i soldi del Recovery anche per garantire all’entroterra le stesse opportunità digitali delle città. A guadagnarci saranno la scuola, la sanità, il lavoro, l’agricoltura, la fruizione della cultura e del patrimonio artistico e tecnologico, così come la pubblica amministrazione che avrà l’opportunità di snellire e facilitare tantissime procedure semplificando la vita dei cittadini”.

“L’accesso alla rete è un diritto fondamentale riconosciuto dalle Nazioni Unite: il digital divide mina la coesione sociale e lo sviluppo di cui abbiamo tanto bisogno”, conclude Ugolini.

Fabio Tosi (mov5Stelle) ha dichiarato di avare apprezzato l’intervento del presidente della giunta Giovanni Toti. “Auspico che i tempi dei veti e delle polemiche sia finito, non è più il tempo della propaganda, ma di essere al servizio dei cittadini. Il lavoro è intenso, le idee sono tante – ha detto – esaminiamole tutte con spirito costruttivo, niente liste della spesa e polemiche inutili. Dobbiamo lavorare pancia a terra perché dalle nostre scelte dipende il futuro dei nostri giovani”. Secondo il consigliere “dobbiamo investire sul futuro della nostra terra, già colpita duramente dalla pandemia. Ora abbiamo le risorse e mi domando se la maggioranza è disponibile a lavorare con noi, ad ascoltarci dando spazio anche alle istanze di una percentuale importante di cittadini, certamente minoritaria ma a cui occorre pensare anche se nelle elezioni non ha sostenuto la maggioranza attuale. Dobbiamo aiutare le categorie in ginocchio, che ci chiedono un cambio di passo su tanti settori. In questo senso Tosi ha citato la tutela dell’ambiente, la mobilità sostenibile, il riciclo dei rifiuti, la bonifica dellaaree ex Stoppani, ex Acna e Pitelli, il decentramento energetico, il contrasto al dissesto idrogeelogico”.

Gianni Pastorino (Linea Condivisa) ha aggiunto: “Abbiamo fatto bene a chiedere questa seduta e non solo per la minoranza, ma per la totalità del Consiglio». Il consigliere ha sottolineato: «Abbiamo avuto un elemento devastante per certi versi (la pandemia, ndr) , ma anche una novità straordinaria e questo ha determinato la necessità di fare un intervento altrettanto straordinario. Io credo che questo strumento sia fondamentale ma io ho trovato che nel documento della giunta non c’è una visione complessiva”. Pastorino ha rilevato che molti degli ordini del giorno presentati dalla minoranza sono simili in quanto sono organici e hanno una coerenza fra loro. “Non basta lavorare tanto, ma occorre lavorare in maniera coordinata – ha detto – in cui anche gli elementi che io non condivido della maggioranza siano affrontati, svolgendo un ruolo di controllo, per dare alla politica una visione complessiva. Noi vogliamo, dunque, comprendere bene la visione della giunta e della maggioranza, per confrontarla con quella della minoranza”. Il consigliere ha illustrato alcuni degli elementi prioritari per il futuro della Liguria: la lotta ai cambiamenti climatici, la difesa dell’ambiente, piani di sviluppo economico sostenibile, scuole più moderne e dotate di una rete informatica efficiente. Il consigliere, infine, ha quindi illustrato gli ordini del giorno che ha depositato.

Paolo Ugolini (Mov5Stelle) ha dichiarato: “La pandemia deve essere un’opportunità di rilancio per la regione. Occorre una grande unità di intenti e di progetti, il Recovery, se sarà bene utilizzato, potrebbe permettere di far ripartire dopo il terremoto della pandemia. Dobbiamo pensare alle prossime generazioni perché la Liguria è la Regione dove la disoccupazione giovanile è maggiore e dove hanno chiuso scuole e università. I giovani si trovano disoccupati senza alcuna colpa”. Il consigliere ha rilevato, fra le criticità regionali, l’età media elevata. «Abbiano il dovere anche morale di non sprecare questo potenziale – ha detto riferendosi al Recovery – dobbiamo pensare all’ innovazione digitale, la fibra ottica è solo al 30% del territorio italiani. Occorrono anche progetti mirati per inserire i giovani nel mondo del lavoro, come la formazione per dare alle giovani generazioni una prospettiva concreta con progetti mirati finalizzati anche al contrasto della fuga dei cervelli”.

Davide Natale (Pd-Articolo Uno) ha dichiarato: “Da oggi proviamo a dare il nostro contributo per migliorare la bozza regionale del Recovery Fund. L’Europa ha dato un grande segnale di cambiamento per creare sviluppo e per il superamento delle differenze territoriali e il piano del Governo si muove in questo solco”. Il consigliere ha aggiunto: “Siamo tutti tentati a proporre per il finanziamento progetti che attendono da tanti anni i fondi, con il rischio di elargire risorse a pioggia e dando un contentino a tutti i territori ma, al contrario, – ha sottolineato – dobbiamo fare delle scelte, magari scontentando qualcuno, per rilanciare tutta la regione”. Natale ha aggiunto: “Prendiamo un impegno, già assunto dal presidente Toti, cioè utilizzare le risorse liberate dal Recovery per finanziare quelle opere che nel Recovery non ci sono”. In particolare il consigliere ha sottolineato la necessità di piani per i giovani, per l’innovazione, le questioni occupazionali. “Come a livello nazionale il confronto sull’applicazione del piano è in Parlamento, così l’applicazione del piano a livello regionale è in questa sede» sottolineando la necessità di un confronto serrato con le associazioni datoriali, il terzo settore, le associazioni ambientaliste: “Dobbiamo costruire un progetto di regione coinvolgendo tutti perché questo è un momento storico e da soli solo non ce la facciamo”.

Il presidente della Giunta Giovanni Toti ha replicato ribadendo i “margini stretti” che sono attribuiti alle Regioni in questa manovra, che ha un respiro prevalentemente nazionale ed europeo, e ha proposto al Consiglio di istituire una Commissione speciale sul Recovery Fund per costruire un dialogo costante nei prossimi mesi, “anche sull’adeguamento delle legislazioni regionali al Recovery, che è un tema molto complesso. Il Recovery – ha concluso – è un grande tema che non ha maggioranza e opposizione”.

Stefano Mai (Lega Liguria-Salvini) ha apprezzato lo spirito di collaborazione espresso nella seduta del mattino dai consiglieri di minoranza, ma ha ricordato che una parte consistente del Recovery Fund non sono sovvenzioni ma prestiti che, come tali, dovranno esser restituiti dallo Stato italiano. Mai ha rilevato che occorre maggiore collaborazione fra Regione e Governo per arrivare ad un reale coinvolgimento nelle scelte future. “Chiedo anche ai consiglieri della minoranza, i cui gruppi sono rappresentati nel governo, di farsi parte attiva per attuare questo maggior coinvolgimento delle Regioni, che devono avere una parte attiva in questa fase”. Mai ha sottolineato l’importanza dello sviluppo di nuove infrastrutture per la Liguria e il contrasto al dissesto idrogeologico.

Enrico Ioculano (Pd-Articolo Uno) ha rilevato che l’Italia potrà spendere una porzione rilevante delle risorse messe a disposizione dal Recovery Fund europeo. Secondo Ioculano “ci sono ancora disparità, occorre superare il divario fra Genova e le zone periferiche delle nostre province perché, purtroppo non tutta la Liguria è uguale nell’accessibilità ai servizi e alla sanità”. Il consigliere ha spiegato che buona parte degli ordini del giorno presentati dal gruppo hanno come obbiettivo proprio il superamento delle differenze territoriali. Ioculano ha espresso preoccupazioni circa la possibilità di poter spendere i fondi che saranno assegnati dal Recovery Fun europeo. e ha auspicato uno snellimento delle procedure burocratiche nazionali.

Selena Candia (Lista Ferruccio Sansa Presidente) ha dichiarato: “Il Recovery è un’occasione unica per la Liguria e, soprattutto per i giovani” e ha chiesto che nella futura commissione speciale sul Recovery, proposta dal presidente Toti, si svolgano audizioni con le maggiori associazioni giovanili presenti sul territorio per raccoglierne le istanze per rimodulare le proposte regionali sul recovery. Secondo il consigliere la Regione ha fatto una richiesta eccessiva di fondi destinati alle infrastrutture e ha chiesto una maggiore valorizzazione finanziaria dei progetti di tutela dell’ambiente, per il riciclo dei rifiuti urbani e, fra gli altri, per la tutela dei boschi, della sentieristica e delle piste ciclabili. Candia ha chiesto anche una maggiore attenzione alle emergenze sociali.

Roberto Centi (Lista Ferruccio Sansa Presidente) ha apprezzato la proposta del presidente Tori di istituire una commissione speciale dedicata al Recovery Fund. Il consigliere ha espresso, invece, perplessità sul fatto che la Liguria abbia richiesto una quantità di fondi eccessiva, rispetto alla popolazione. Secondo Centi, inoltre, rispetto alle indicazioni di Europa e Governo circa le missioni su cui avanzare richieste, in alcuni settori la Liguria non ha preso in adeguata considerazione le proposte della Ue e dell’Italia rischiando, così di perdere i finanziamenti. Il consigliere ha, quindi, rilevato che la Regione Veneto per la scuola e la valorizzazione del capitale umano ha dimostrato maggiore interesse chiedendo adeguati contributi.

Sergio Rossetti (Pd-Articolo Uno) ha dichiarato: “Per la prima volta l’Europa c’è ed è stata sovrana perché, per la prima volta, ha fatto debito per noi, ma potrà, per questo stesso motivo, mettere anche tasse. Ora, quindi, l’Europa è uno stimolo a crescere ma ci troviamo in grande difficoltà nazionale e locale perché questo paese – ha avvertito – non ha strumenti agili per fare le gare per tanti progetti e ci troviamo davanti una mole di denaro difficile da spendere”. Secondo Rossetti, per superare queste difficoltà, occorre un maggiore coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti. Il consigliere ha sottolineato che ci sono in Liguria centri di ricerca di primi piano che, in questa fase, devono trovare sbocchi lavorativi: “Dobbiamo scegliere le filiere giuste evitando contributi a pioggia”.

Secondo Angelo Vaccarezza (Cambiamo) “questa misura sarà, indubbiamente, la, più grande occasione di sviluppo a disposizione del nostro Paese per i prossimi decenni. Su proposta del presidente Giovanni Toti, e con la condivisioni di tutti i gruppi, di maggioranza e opposizione, si è deciso di votare un documento che impegna il consiglio regionale ad istituire un commissione speciale sul tema. Convinti che questa sia davvero una occasione unica e irripetibile, da affrontare insieme, chiedendo maggior rispetto ed automatico di scelta per gli enti locali, in primis le Regioni”.

In seguito alla proposta, avanzata nella seduta del mattino dal presidente della giunta Giovanni Toti di istituire una commissione speciale sul Recovery Fund, e accolta dai consiglieri, i proponenti hanno deciso di rinviare gli ordini del giorno depositati all’esame della nella commissione.

Il consiglio regionale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i gruppi, che “alla luce delle risultanze del dibattito della giornata odierna sul Next Generation Eu e sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e in considerazione dell’obbiettivo condiviso da tutte le forze politiche di individuare una sede permanente di confronto e approfondimento sulle tematiche del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza e sulla sua concreta attuazione, esprime la volontà di definire nei tempi i più rapidi possibili la costituzione di una Commissione speciale sul Next Gereration Eu come sede principale di confronto e approfondimento sugli obbiettivi del Piano per la Liguria e impegna la giunta a fornire il massimo supporto organizzativo al lavoro della Commissione”.

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