Lettera

Recovery Plan, Astengo (“Il rosso non è il nero”): “Progetti antichi, escluse opere strategiche per Savona e provincia”

"Assente ipotesi di rafforzamento della presenza sanitaria sul territorio comprensoriale savonese, inclusa la Val Bormida"

palazzo sisto

Di seguito riportiamo la lettera – giunta alla nostra redazione – di Franco Astengo del gruppo “Il rosso non è il nero”, relativa alle opere, riguardanti la provincia di Savona, contenute nel Recovery Plan approvato ieri sera in Consiglio dei Ministri dal governo.

Savona rimane marginale rispetto al “recovery plan” e, per quel che riguarda la provincia, si tratta del classico “tirar fuori dai cassetti”. Albenga – Predosa , raddoppio della ferrovia, restyling di Santa Corona dimostrano ancora una volta la preponderanza del Ponente sul piano politico in linea con il clientelismo di marca regionale. Una preponderanza sterile perché finisce con il misurarsi attorno a progetti ormai antichi e , in particolare, quello riguardante il raddoppio ferroviario completamente da ripensare.

Andrebbe aperto un confronto a tutto campo: ovviamente senza scendere in vieti campanilismi ma cercando di esercitare equilibrio nell’individuare specificità territoriali, economiche e sociali.

Non vi è cenno del raddoppio della ferrovia da Savona verso il Piemonte, l’allaccio della piattaforma Maersk, il casello autostradale di Vado Ligure e soprattutto sono completamente dimenticate le esigenze della Città capoluogo al riguardo di un riassetto urbano (a partire dal recupero dei contenitori storici) decisivo per far tornare Savona e il suo comprensorio (il discorso del comprensorio rimane assolutamente decisivo) a essere centro appetibile per la residenza di nuove figure operanti con le modalità di utilizzo delle nuove tecnologie, recuperando quindi popolazione e soprattutto “qualità”.

E’ assente anche una ipotesi di rafforzamento della presenza sanitaria sul territorio comprensoriale savonese, inclusa la Val Bormida.

Questi sono soltanto alcuni punti messi giù sommariamente indicativi di un discorso di grave carenza progettuale complessiva, di deficit di presenza politica. Intanto è completamente fermo il discorso sull’area industriale di crisi complessa di cui Savona rimane grande assente.

Come si vede c’è parecchio da riflettere.

Franco Astengo

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