A circa un mese dall’amaro compleanno del lockdown, il calcio locale si ritrova immerso in un interrogativo che divide. Qualora fosse possibile, sarebbe giusto ripartire a marzo?
“Se si decide di ricominciare, devono ricominciare tutti”, l’opinione del tecnico del Pro Savona Calcio Cristian Cattardico, che quindi non vedrebbe di buon occhio l’ipotesi di un semaforo verde solo per l’Eccellenza, eventualità che per la verità neanche il presidente Giulio Ivaldi sembra voler prendere in considerazione.
“Tutti i dilettanti sono uguali – prosegue – e devono avere gli stessi diritti, anche la Serie D dovrebbe essere equiparata al resto del mondo dilettantistico. Anche perché per l’anno successivo si creano delle disparità: molti ragazzi che hanno deciso per vari motivi di scendere di categoria sarebbero costretti a stare un anno fermi se partisse soltanto la massima competizione regionale. E poi trovo poco sensato sostenere che in Eccellenza le società possono sostenere il costo dei tamponi e in altre categorie no, a volte la capacità economica non dipende dalla categoria”.
“Io sarei favorevole alla ripartenza, perché penso che poter giocare sia un diritto, sia dei grandi sia del settore giovanile. Bisogna trovare delle soluzioni perché se non si accelera con la campagna vaccinale temo che da qui a settembre la situazione non cambi molto. Penso che sia giusto provarci. Ovviamente, non nego la gravità della situazione però secondo me un tentativo sarebbe bene farlo. Mi auguro che la Federazione riesca a trovare la formula giusta”, commenta il tecnico degli striscioni.
“A chi dice che i campionati sarebbero falsati rispetto a quelli degli anni passati – conclude Cattardico – rispondo che neanche questa situazione globale è normale. Si dovrebbe iniziare a marzo e trovare un modo per ripartire da zero facendo anche solo il girone di andata senza play off e annullando tutto quello fatto in autunno. Così si ricomincerebbe tutti dallo stesso punto e si potrebbe pensare a un blocco delle retrocessioni”.