Liguria. Negli ospedali della Liguria il 41% dei posti letto in area medica (media e bassa intensità) risulta occupato da pazienti positivi al coronavirus contro una media nazionale del 37%. Altre otto regioni hanno superato la soglia critica del 40% (la peggiore è la provincia autonoma di Trento col 61% di tasso di occupazione).
Questi sono i dati che emergono dal monitoraggio settimanale (25 dicembre – 5 gennaio) redatto dalla fondazione Gimbe. La Liguria ha quindi superato la soglia di posti letto occupati da pazienti Covid, sia in area medica sia in terapia intensiva. Il report evidenzia un peggioramento sul periodo precedente nella maggior parte degli indicatori presi in considerazione.
Situazione simile per le terapie intensive, occupate al 34% (la percentuale limite è del 30%) contro una media nazionale del 30% e insieme, anche in questo caso, di altre otto regioni con primato negativo nuovamente per la provincia di Trento (50%).
La Liguria è in “rosso” anche per quanto riguarda l‘incremento percentuale dei casi, +3,9% rispetto alla settimana precedente, ma in questo caso tutte le regioni tranne Valle d’Aosta e Veneto mostrano una tendenza simile e a livello nazionale la crescita è ancora più marcata (5,5%). Migliora invece l’incidenza con 359 casi positivi per 100mila abitanti.
La fondazione Gimbe, commentando i dati, osserva che “gli effetti delle misure introdotte con il Dpcm 3 novembre 2020 si sono definitivamente esauriti” e che “le curve cominciano a riflettere i progressivi allentamenti che hanno portato ad un’Italia tutta gialla, eccetto Campania (per propria scelta) e Abruzzo”. Inoltre “l’eventuale impatto delle misure introdotte dal decreto Natale sarà visibile solo dopo metà gennaio”.